Abi, Patuelli: disinnescare dazi o rischiamo una nuova recessione

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Roma, 8 mag. – “Occorre disinnescare i rischi di strategie protezionistiche e di nuovi dazi, che sono misure vecchie quanto il mondo, che penalizzano libero mercato e crescite economiche e sociali”. Lo ha affermato il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli durante una audizione al Senato presso la commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario, finanziario e assicurativo, avvertendo che su questo versante si rischia “una nuova recessione in gran parte del mondo”. (Askanews)
Su altre fonti
Il banchiere ravennate parlava alla commissione d’inchiesta sulle banche al Senato, riproposta dal governo che due anni fa provò - senza riuscirci - a introdurre un’imposta legata ai maggiori margini sugli interessi credi… (la Repubblica)
Farlo "sarebbe assolutamente sbagliato", perché l'Abi "è l'unica o quasi l'unica associazione di imprese che sono tutte merceologicamente in concorrenza fra loro", ha spiegato il presidente Antonio Patuelli, durante una audizione al Senato presso la commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario, finanziario e assicurativo. (Tiscali Notizie)
Il monito è arrivato dal presidente dell’Abi, l’associazione bancaria, Antonio Patuelli chiamato in audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario, finanziario e assicurativo. (Milano Finanza)

Le banche da quasi dieci anni pagano "extratasse" con le aliquote aggiuntive su Ires e Irap. Lo ribadisce il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, nel dibattito con i senatori della Commissione d'inchiesta sulle banche. (Il Messaggero)
Per il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, "occorre disinnescare i rischi di strategie protezionistiche e di nuovi dazi, che sono misure vecchie quanto il mondo, che penalizzano libero mercato e crescite economiche e sociali". (Tgcom24)
«Gli extraprofitti non sono un termine contemplato dalla Costituzione». Il presidente Abi, Antonio Patuelli (in foto), ieri in audizione dinanzia alla bicamerale d'inchiesta sulle banche ha ribadito la contrarietà del sistema al surplus di prelievo sugli istituti di credito con cui è stato parzialmente finanziato il taglio del cuneo fiscale. (il Giornale)