JK Rowling, con sentenza sui trans difesi diritti donne Gb

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LONDRA La sentenza della Corte suprema britannica secondo cui i transgender non hanno diritto a essere riconosciuti come donne dalla legge "protegge i diritti delle donne e delle ragazze in tutto il Regno Unito". Lo ha dichiarato la scrittrice JK Rowling sul suo profilo X elogiando quanto fatto dalle femministe scozzesi del gruppo For Women Scotland che avevano presentato il ricorso arrivato fino al più importante tribunale del Regno. (www.altoadige.it)
La notizia riportata su altri giornali
Con un voto unanime i sommi giudici hanno, quindi, accolto il ricorso del gruppo scozzese For Women contro la misura adottata dal governo scozzese riguardo al fatto che alle persone transgender, con un certificato di riconoscimento di genere, il Gender Recognition Certificate (Grc), debbano essere riconosciute le stesse protezioni garantite alle donne biologiche. (OglioPoNews)
La pronuncia esclude quindi le persone transgender – anche se in possesso del Gender Recognition Certificate – dalla possibilità di essere giuridicamente riconosciute come donne, per quanto riguarda l’accesso a tutele riservate alle nate biologicamente femmine. (La voce del Trentino)
Nel tempo dell'inquinamento ideologico promosso da chi porta avanti l'agenda woke gender, salutiamo con favore questa pronuncia che ribadisce l'ovvio: non basta "sentirsi donna" per essere donna e per avere quindi il diritto di invadere gli spazi femminili, dagli sport ai bagni, dagli spogliatoi alle carceri, con conseguenze anche tragiche. (Pro Vita e Famiglia)

Alcuni movimenti femministi del Regno Unito hanno festeggiato fuori dalla Corte Suprema per le pari opportunità la sentenza che ha stabilito che la definizione di 'donna' riguarderà solamente le persone nate biologicamente femmine. (Il Sole 24 ORE)
Uk, la Corte Suprema: "Le transgender non sono donne, conta il sesso alla nascita" L'esultanza delle attiviste femministe dopo la sentenza della Corte Suprema britannica sulla definizione legale di "donna" nell’ambito delle leggi sulle pari opportunità. (La Stampa)
Questo perché oggi, mercoledì 16 aprile, la Corte suprema britannica ha precisato che si tratta di una definizione basata soltanto sul sesso biologico, nonostante non fosse stato esplicitato. (Leggo.it)