USA, il deficit commerciale raggiunge un nuovo record: cosa sta succedendo?

USA, il deficit commerciale raggiunge un nuovo record: cosa sta succedendo?
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Finanza.com ECONOMIA

Il mese di marzo 2025 ha segnato un momento storico per i conti commerciali americani, con un deficit commerciale record di 140,5 miliardi di dollari. Questo valore ha superato di gran lunga sia i 123,2 miliardi registrati a gennaio sia le previsioni degli analisti, che si attestavano a 136,8 miliardi. Un risultato che evidenzia un chiaro squilibrio economico e la crescente dipendenza degli Stati Uniti dai prodotti esteri. (Finanza.com)

Ne parlano anche altre testate

Negli Stati Uniti nuovo record per il deficit della bilancia commerciale, con le importazioni salite a oltre 400 miliardi di dollari nel tentativo di anticipare l’entrata in vigore dei dazi. In Cina sondaggio Caixin conferma rallentamento del settore servizi. (ekonomia.it)

Il deficit commerciale statunitense è salito del 14% in marzo alla cifra record di 140,5 miliardi di dollari, oltre le attese degli analisti che scommettevano su 137,2 mld. Le importazioni sono aumentate del 4,43% a 418,96 mld prima dell’annuncio dei dazi di Donald Trump, mentre le esportazioni sono salite dello 0,2% a 278,46 mld. (quoted business)

Aspettando i dazi il deficit commerciale statunitense continua ad aumentare. Lo scorso marzo, la differenza tra valore delle esportazioni e quello delle importazioni è risultata negativa per oltre 140 miliardi di dollari, il livello più alto di sempre ed oltre le attese degli analisti. (Il Fatto Quotidiano)

Barbie colpita dai dazi di Trump e per le bambine ci saranno a breve meno bambole

A marzo il deficit commerciale degli Stati Uniti ha raggiunto il valore più alto di sempre, superando i 140 miliardi di dollari: c’entra il forte aumento delle importazioni da parte delle aziende americane, che vogliono aumentare le loro scorte di merci prima che i dazi entrino in vigore e rendano più costosi gli approvvigionamenti. (Startmag)

Promette «flessibilità», sapendo bene che questo approccio significherà caos, come è stato in queste ultime 5 settimane, dal cosiddetto Liberation Day, che il 2 aprile ha dato ufficialmente avvio alla guerra commerciale degli Stati Uniti contro il pianeta. (Corriere della Sera)

Gli Stati Uniti al momento rappresentano circa la metà delle vendite globali del gruppo: di questi il 20% riguarda prodotti in arrivo dalla Cina, fra cui appunto le famose bambole. A breve ci saranno meno Barbie (e più care) per le bambine americane. (Il Giornale d'Italia)