Elezioni, Di Maio valuta il «diritto di tribuna» offerto dal Pd per aggirare soglia del 3%

Corriere della Sera INTERNO

A poche ore dal patto elettorale raggiunto con Azione e +Europa il Partito democratico ha offerto il diritto di tribuna ai leader dei diversi partiti e movimenti politici del centrosinistra che entreranno a far parte dell’alleanza elettorale.

Il diritto di tribuna prevede, in generale, che i partiti più piccoli possano ottenere comunque seggi così da «aggirare» la soglia di sbarramento del 3%.

Dopo la loro risposta il segretario dem ha teso la mano a Fratoianni e Bonelli: «Vediamoci»

Il «no grazie» di Renzi Il diritto di tribuna è stato offerto anche al leader di Italia Viva Matteo Renzi che ha preferito non accettarlo con un «no grazie». (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri giornali

Se ne parla tanto in queste ore, ma che cos'è il diritto di tribuna? Letta rischia di concedere troppo. Con le elezioni politiche a questa tornata cambierà profondamente il significato del "diritto di tribuna" (Today.it)

Il Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte può occupare uno spazio a sinistra del Pd? Credo che dovrebbe votare le forze politiche che pongono al centro della propria proposta politica i temi che ho ricordato sopra. (LA NOTIZIA)

Fatto sta, come rivela “Il Giornale”, il Ministro degli Esteri aveva già accettato l’offerta di Enrico Letta per la candidatura da esterno nella lista del Pd, mandando all’aria Impegno Civico. Nelle prossime ore bisogna capire dove vuole andare questa coalizione e che coalizione si vuole costruire. (StrettoWeb)

Ma l’accordo tra Pd e Azione/+Europa ha anche provocato un terremoto nel resto della coalizione, con gli stessi Bonelli e Fratoianni che hanno chiesto un incontro al segretario dem Letta. «Non abbiamo alcuno bisogno di un diritto di tribuna», spiega Bonelli, mentre Fratoianni parla di «offerta generosa» che però non riguarda Si. (Il Dubbio)

Luigi Di Maio il neocentrista, Di Maio l'atlantista, il draghiano, la spina di Conte, il bau bau di Di Battista, "Giggino 'a cartelletta" per Beppe Grillo, il fondatore di Insieme per il futuro, in quanto partito, e il front runner di Impegno civico, in quanto lista elettorale, ma soprattutto: Di Maio l'ubiquo (la Repubblica)

“Quel «patto» tra Di Maio e Letta – scrive il quotidiano – includeva il diritto di tribuna nelle liste dem anche per altri due fedelissimi: Vincenzo Spadafora e Laura Castelli. Di Maio tratterebbe anche per Carelli, ma il Pd dice no. (Secolo d'Italia)