Loggia Ungheria, così trascorsero tredici mesi senza acquisire i tabulati telefonici

Corriere della Sera INTERNO

«Ogni lasciata è persa», proverbio di solito pertinente agli affari di cuori, a volte s’attaglia pure alle inchieste: ad esempio ai tabulati telefonici mai acquisiti dall’indagine milanese sulle affermazioni rese nel dicembre 2019 al procuratore aggiunto Laura Pedio e al pm Paolo Storari dal controverso dichiarante Piero Amara circa l’esistenza di una lobby giudiziaria «Ungheria» condizionante alti livelli dello Stato. (Corriere della Sera)

Su altre fonti

Per questo, l'avvocato Benedetto Buratti che difende l'ex pm con Roberto Rampioni e Mariano Buratti, annuncia che chiederà la dichiarazione di inutilizzabilità delle intercettazioni nel processo di Perugia. (ilGiornale.it)

Un giornale amico (di Davigo, Il Fatto) ha scritto che Davigo avrebbe comunicato questi documenti alla Presidenza della Repubblica, ma di ciò non c’è alcuna traccia ufficiale. In ogni caso, la somma fra il caso Palamara e i corvi al Csm mette in evidenza che purtroppo la magistratura italiana è attraversata da una crisi drammatica e devastante. (L'HuffPost)

La prima è che è evidente che la vicenda accrescerà il distacco tra magistratura e cittadini e crea un certo disorientamento. Di parere opposto l’onorevole di FI, Matilde Siracusano: «Forza Italia continua a ritenere indispensabile l’istituzione di una Commissione di inchiesta sulla magistratura (Il Riformista)

Si impone la prima domanda: perché entrano in scena corvi e piccioni? Ma le cose non stanno esattamente così; altri volatili, forse ancor più pericolosi, volteggiano nel grigio cielo della magistratura italiana. (Tempi.it)

Comunque, a quanto pare, Davigo (che avrebbe ricevuto questi documenti sconvolgenti un anno fa), non consegna il plico al Csm. Soprattutto il Pm milanese Storari (che ha dato i documenti a Davigo) e Davigo che non li ha dati al Csm. (radiospada.org)

Il difensore di Luca Palamara all'attacco: «Intercettazioni tramite virus inutilizzabili».I presunti «server occulti» del caso Palamara diventano ben più di una suggestione difensiva. Convocati dal giudice i poliziotti della Postale che investigano sul «server occulto». (La Verità)