Neuralink, il terzo paziente operato è tornato a parlare grazie al chip di Musk
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Brad Smith, un uomo di 50 anni affetto da sclerosi laterale amiotrofica (SLA), è la terza persona a utilizzare un'interfaccia neurale sviluppata da Neuralink, l’azienda co-fondata da Elon Musk. La tecnologia sviluppata da Neuralink si basa su un impianto cerebrale che permette ai suoi pazienti di impartire comandi a un computer sfruttando gli impulsi elettrici provenienti dal cervello. Grazie al chip di Musk, Smith ha riacquistato la capacità di comunicare. (la Repubblica)
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I neuroeticisti, davanti al terzo paziente di Neuralink, il primo con la Sla e il primo non verbale, che non solo è riuscito a comunicare al pc, ma a girare un video su Youtube riproducendo la sua voce grazie a tecnologie di AI che lo hanno aiutato anche nell'elaborazione dei pensieri, si stanno già interrogando sulla possibilità (e le conseguenze) che un giorno gli … (HuffPost Italia)
Smith, 50enne dell'Arizona affetto da sclerosi laterale amiotrofica, ha postato questo messaggio dal suo profilo @ALScyborg su X: «Sono la terza persona al mondo a ricevere l'impianto cerebrale di @Neuralink (Focus.it)
Eppure parliamo di una tecnologia che fa discutere parecchio. Uno scienziato che volesse saperne di più sull’impianto di chip nei cervelli di tre esseri umani realizzato da Neuralink, azienda di Elon Musk, non troverebbe neanche un articolo scientifico al riguardo. (Il Fatto Quotidiano)