Ora De Luca alza la posta: tre liste e una sua candidata

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La Campania, terra di strategie politiche intricate, è diventata un campo di battaglia dove le mosse si susseguono con ritmi serrati. Vincenzo De Luca, governatore uscente, non sembra intenzionato a cedere il passo senza combattere, nonostante la sentenza della Consulta che ha bocciato la legge regionale sul terzo mandato. Una pronuncia che, come ha chiarito il giudice costituzionale Amoroso, riguarda tutte le regioni a statuto ordinario, non solo la Campania, ma che ha trovato in De Luca un oppositore determinato.

«Siamo in Italia, ormai vale tutto», ha sbottato il governatore, denunciando quella che definisce una «situazione vergognosa». Secondo lui, le opposizioni avrebbero taciuto sul principio di uguaglianza di fronte alla legge, lasciando che la questione diventasse un terreno di scontro politico. «Lasciamo perdere quelli che stanno al governo», ha aggiunto, «sanno che perderanno la Campania». Le sue parole, cariche di risentimento, rivelano una tensione crescente, mentre il tempo stringe e la ricerca di un candidato alternativo si fa sempre più urgente.

Intanto, De Luca lavora dietro le quinte. Ieri ha riunito i capigruppo, le sue truppe, per saggiarne la fedeltà e la motivazione. È arrivato a palazzo Santa Lucia da un ingresso secondario, evitando giornalisti e fotografi, quasi a sottolineare il carattere riservato di un incontro che aveva un obiettivo preciso: verificare chi lo avrebbe seguito in questa nuova fase. «Posti da deputato non mi interessano», ha detto, lasciando trapelare un certo disprezzo per la politica romana. «Io da Roma me ne so’ fuiut...». Poi, con tono più appassionato, ha aggiunto: «Sono legato a questa terra, dove ho buttato il sangue. E continuo a buttarlo».