Il diario della Parigi-Dakar, le prime difficoltà e il coraggio di farcela: il racconto di lader Giraldi

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Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria SPORT

(Adnkronos) – “Mai darsi per persi. Cinquanta piloti dispersi nel deserto durante la tappa di 48 ore della Dakar. Una formula introdotta lo scorso anno, in cui i piloti partono e hanno la possibilità di guidare fino all’arrivo di alcuni cancelli previsti dall’organizzazione, per poi il giorno successivo completare la tappa. In questi cancelli ci sono bivacchi organizzati alla meglio. La tappa, in totale, è di quasi 1100 chilometri” racconta Iader Giraldi, che quest’anno partecipa alla Dakar rally in Arabia Saudita. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Se ne è parlato anche su altre testate

I due piloti che sabato si erano fermati per evitare di partire davanti domenica e che figuravano con lo stesso tempo nella graduatoria si sono insediati provvisoriamente al comando della corsa riservata alle auto. (Il Messaggero - Motori)

Solo uno dei tanti incidenti della maxi tappa cronometrata di 48 ore – ieri sera il giro di boa con l’arrivo al bivacco e oggi la conclusione – che ha visto ribaltarsi più volte il papà dell’ex pilota Ferrari e il suo copilota. (Quotidiano Sportivo)

Sainz e il copilota Lucas Cruz si sono dovuti fermare 7 volte dopo il ribaltamento, a causa di danni alla vettura e ora hanno 45 minuti di ritardo in classifica generale. La prima tappa del rally è andata a Yazeed Al-Rajhi, pilota saudita della Toyota Overdrive Racing (la Repubblica)

Carlos Sainz, 64ene padre del pilota ferrarista e campione in carica della Dakar, si è ribaltato con la sua Ford Raptor sulle dune del deserto durante la prima tappa del celebre rally. Sainz e il copilota Lucas Cruz si sono dovuti fermare 7 volte dopo il ribaltamento, a causa di danni alla vettura e ora hanno 45 minuti di ritardo in classifica generale. (La Stampa)