La Germania entra nella fase “allarme” del piano d'emergenza sul gas

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REUTERS UKRAINE-CRISIS/GERMANY-COAL. La Germania entra nella fase “allarme” del piano d'emergenza sul gas.

La seconda fase, di “allarme”, prevede una domanda accresciuta o problemi alle forniture, che restano comunque assicurate.

La prima fase, quella dell'early warning, era scattata alla fine di marzo, quando il Cremlino aveva chiesto il pagamento in rubli del gas, e indica un peggioramento considerevole nelle forniture. (Notizie - MSN Italia)

Su altri media

E' quanto ha ribadito il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in una conferenza stampa a Teheran, dopo un incontro con il collega iraniano Hossein Amir-Adollahian. Non c'è alcun legame tra la guerra in Ucraina e la crisi alimentare mondiale. (Adnkronos)

Nei sottotitoli si legge che «Spartaco si è unito alla milizia del Donbass per combattere il neo-nazismo in Ucraina, in Italia dovrà affrontare un processo ma non vuole lasciare il Donbass, qui ha trovato casa». (ilmessaggero.it)

Dalla Commissione europea, il vice presidente Frans Timmermans: “Allarme in 10 Stati, il rischio del taglio totale di gas è alto”. Dagli Stati Uniti, il presidente Joe Biden ha proposto la “sospensione delle tasse federali sulla benzina per i prossimi 90 giorni”. (Il Quotidiano Italiano - Nazionale)

"I due paesi hanno discusso di cooperazione sulla questione dell'abolizione dei visti. Russia e Iran livello strategico cooperazione. Lavrov ha incontrato anche il Presidente della Repubblica islamica Seyed Ebrahim Raisi (L'AntiDiplomatico)

Nel testo, si sottolinea inoltre la necessità per i Paesi UE di diversificare le fonti di approvvigionamento del gas e rafforzare le misure di efficienza energetica. (BELGIO) (ITALPRESS) – Nuove regole dal parlamento dell’Unione Europea per rifornire le riserve strategiche di gas prima dell’inverno. (Sardegna Reporter)

(LaPresse) – La Russia di adopererà affinche l’accordo internazionale sul programma nucleare iraniano “venga riportato alla sua configurazione originale, così come era stato approvato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nel 2015 e che queste sanzioni illegali che contraddicono l’accordo siano revocate”. (LAPRESSE)