L’esordio di Christine Lagarde alla guida della Bce non fa presagire nulla di buono per l’Eurozona

Business Insider Italia ECONOMIA

Seconda bugia, quando – pur ammettendo che il board sia molto attento agli eventuali effetti collaterali – la Lagarde ha dichiarato che “i tassi negativi, ad oggi, paiono funzionare“.

L’effetto fallen angels, ben chiaro alla Fed e quasi maniacale per la Bank of Japan, è quantomeno entrato nei fogli di studio dell’Eurotower?

Christine Lagarde, però, ha voluto ribadire i concetti chiave: primo, i tassi resteranno fermi a lungo al livello attuale o anche inferiore. (Business Insider Italia)

Ne parlano anche altri giornali

"Non vi è nulla di strano nel fare una review della strategia, l'ultima l'abbiamo fatta nel 2003, quindi è più che legittimo di farlo. Consulteremo non solo i soliti ma anche membri del parlamento, esperti del mondo della finanza e rappresentanti della società civile. (Rai News)

Per riacciuffare l’obiettivo dei 2 gradi, nei prossimi dieci anni le emissioni non solo non dovrebbero aumentare. Secondo i calcoli del Fmi, i responsabili maggiori dell’aumento di emissioni negli ultimi due anni sono Usa, Cina e India. (Tiscali.it)

D’altronde Lagarde già in passato, quando era direttore del Fondo Monetario Internazionale, aveva suggerito esplicitamente che le banche centrali si dotassero di valute digitali, quindi nel complesso sembra non soltanto favorevole, ma addirittura proattiva nel proporre questo genere di sviluppi. (Cryptonomist)

Saudi Aramco, nuovo exploit. Condividi. Milano. di Fabrizio PattiLe borse europee seguono la scia positiva di Wall Street e dei mercati asiatici. Dall'inizio dell'anno la moneta unica si è deprezzata del 6 per cento. (Rai News)

Lagarde, i tre perché di una pausa di Donato Masciandaro. (AFP). 3' di lettura. La prima decisione della Bce targata Christine Lagarde è non far nulla. È una questione particolarmente delicata, su cui le posizioni in campo – non solo in Europa – sono almeno tre. (Il Sole 24 ORE)

Tirato in ballo dal premier Giuseppe Conte e dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri come punto fermo della trattativa sul Mes. Quindi no alla “ponderazione del rischio”, cioè un limite ai titoli di stato detenuti dalle banche basato sul livello di rischio associato a ciascun titolo. (Formiche.net)