Sharon, sua mamma e Sergio portano fiori sul luogo del delitto: “Ora giustizia è stata fatta”

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BergamoNews.it INTERNO

Terno d'Isola. Un vaso di rose bianche. L'ultimo regalo per la sua Sharon, Sergio gliel'ha portato dove non avrebbe mai voluto: sul luogo dove è stata uccisa. Il giorno dopo l'arresto di Moussa Sangare, reo confesso per l'omicidio della 33enne di Terno d'Isola, Sergio Ruocco è tornato sul luogo del delitto. Il 37enne ha raggiunto via Castegnate intorno alle 9 di mattina accompagnato da Mariateresa Previtali, madre della vittima, e insieme a lei ha posato i fiori di fronte al muretto divenuto un altarino. (BergamoNews.it)

Su altre testate

"Quando ci hanno detto che era stato lui a uccidere quella povera ragazza, siamo rimaste choccate. (Gazzetta di Parma)

La comunità, sconvolta e frustrata, si chiede come si sia potuti arrivare a questa tragedia evitabile. Moussa Sangare, un trentunenne noto per il suo comportamento violento e instabile, ha confessato l'omicidio di Sharon Verzeni a Suisio. (ilmessaggero.it)

La criminologa Roberta Bruzzone ripercorre le "tappe" mentali che hanno portato il killer di Sharon Verzeni a esplodere la violenza. La sagoma di cartone in casa "infilzata" dai coltelli, i maltrattamenti in famiglia, l'uso di stupefacenti. (ilmessaggero.it)

Omicidio Verzeni, parla la sorella di Moussa Sangare: "Mi aveva minacciata con un coltello"

Lui, fratello violento e instabile dentro le mura di casa – anche se da qualche mese i muri non erano più quelli dell’appartamento di famiglia, ma due piani sotto –: pugni, minacce di morte, le peggiori parolacce da mai dire alla propria madre e sorella. (L'Eco di Bergamo)

Awa, 24 anni, la sorella minore di Moussa Sangare, l'assassino di Sharon Verzeni, insieme a sua madre Kadiatou, 53 anni, per ben tre volte avevano denunciato il fratello alle autorità, temendo che quei pugni e quelle minacce di morte gridate dentro le mura domestiche potessero sfociare in qualcosa di più grave. (Today.it)