"Sentivo che eravamo vicini". La madre di Cecilia Sala vola a Roma per riabbracciarla

Sentivo che eravamo vicini. La madre di Cecilia Sala vola a Roma per riabbracciarla
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
il Giornale INTERNO

Elisabetta Vernoni, mamma di Cecilia Sala " Sto andando a Roma, sono felicissima ". In queste poche parole è racchiuso il sentimento di una madre che per 20 giorni ha atteso sua figlia, rinchiusa un un carcere iraniano con accuse fumose. Elisabetta Vernoni non ha mai perso la speranza che sua figlia, Cecilia Sala, potesse tornare presto a casa. Dal 19 dicembre ha mantenuto il silenzio più totale sulla vicenda e non ha mai detto una sola parola in più nelle fasi di trattativa condotte dal governo. (il Giornale)

Se ne è parlato anche su altri giornali

“Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia. È decollato pochi minuti fa, da Teheran, l’aereo che riporta a casa la giornalista dopo 21 giorni di detenzione. (Frosinone News)

Cecilia Sala è stata liberata: tutte le ultime notizie in diretta e gli aggiornamenti sulla giornalista romana arrivata in Italia dall'Iran. (Fanpage.it)

“Ho la fotografia più bella della mia vita, il cuore pieno di gratitudine, in testa quelli che alzando lo sguardo e non possono ancora vedere il cielo” (Magazine)

Cecilia Sala è libera, ora portiamo in Italia anche Aya Ashour

«Quando ho visto comparire il nome di Cecilia sul display del mio cellulare, che mi chiamava, mi sono commosso. Renato Sala, alla notizia della scarcerazione di Cecilia, ha dismesso l’aplomb da importante manager bancario e liberato le emozioni viscerali di un padre che ha saputo di poter finalmente riabbracciare sua figlia, dopo aver vissuto gli ultimi 20 giorni nell’angoscia, in attesa del suo ritorno. (ilmessaggero.it)

ROMA (ITALPRESS) - Nel video di Palazzo Chigi le immagini dell'arrivo in Italia della giornalista Cecilia Sala dopo la liberazione e l'abbraccio con il compagno e con i genitori. L'aereo che ha prelevato la giornalista a Teheran, dove era reclusa dal 19 dicembre, è atterrato all'aeroporto di Ciampino. (Il Sole 24 ORE)

Da mesi invochiamo un’altra impresa impossibile, adesso anche con una petizione sulla piattaforma IoScelgo.org, per portare in Italia la nostra collaboratrice Aya Ashour, invitata per ragioni accademiche dall’Università per stranieri di Siena: chiediamo “al Ministero degli Affari Esteri Italiani di intervenire facendo pressione sulla comunità internazionale per ristabilire il diritto allo studio anche per chi vive nella Striscia di Gaza: se le università italiane, nella loro autonomia protetta dalla Costituzione, invitano ufficialmente qualcuno, dovrebbe esserci un impegno istituzionale perché questi inviti possano concretizzarsi. (Il Fatto Quotidiano)