Festa di Roma, Totti non c'è ma il suo film sì. Infascelli: "È stato il coregista. Sua assenza qui è ultimo capitolo del film"

'Mi chiamo Francesco Totti', il trailer del docufilm sul Capitano. Festa di Roma, Infascelli sul doc di Totti: "Francesco non voleva che il dolore prendesse spazio alla Festa". "Il dolore e il lutto ognuno lo gestisce come vuole, lui ha questa libertà.

Da quel momento si è messo a disposizione del film, era arrivato a questo appuntamento perché aveva voglia di raccontarsi.

"Il film si intitola Mi chiamo Francesco Totti come l'incipit di un tema di scuola in cui ti devi raccontare - spiega Infascelli - è documentario semplice perché Francesco è semplice e a me piaceva così. (la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri media

Poi nella fase avanzata del lavoro è arrivato Totti, perché volevo avere un serbatoio di immagini da fagli vedere. Abbiamo cominciato a chiacchierare per ore, prima cercavo di seguire un mio copione, poi Francesco poi andava in luoghi assurdi della sua coscienza e questo flusso di coscienza l'ho messo nel film. (Il Messaggero)

Per fortuna poi lo rivedi con la palla al piede e Totti ridiventa Totti. L’errore di renderlo supereroe. Nel docufilm Totti in prima persona ripercorre tutta la sua carriera, dai primi calci all’oratorio alle partite con la maglia della Lodigiani fino all’arrivo alla Roma dove esordisce in prima squadra a sedici anni. (RomaNews)

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Il docufilm, incentrato sulla storia dell’ex capitano giallorosso: “E’ stato un film rischioso e molto particolare, perché con Francesco sapevo di rimbalzare narrativamente a tutta una città. “Francesco è stato il mio coregista. (RomaNews)