Canada, la difficile ricetta di Carney: diventare indipendenti dagli Usa
Articolo Precedente
Articolo Successivo
«È uomo delle sfide» ma non dei miracoli. Anche se la rimonta di Mark Carney e del suo partito liberale sui conservatori di Pierre Poilievre è stata fuori dal comune, il premier canadese ha avvertito che quelli che stanno per arrivare saranno «tempi difficili»: la guerra commerciale avviata da Trump sta rallentando l’economia mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro. L’ex governatore della Banca centrale del Canada e dell’Inghilterra, che ha guidato i due Paesi rispettivamente attraverso la crisi del 2008 e la transizione della Brexit, ha vinto le elezioni perché percepito come il leader più preparato a fronteggiare il presidente statunitense, che più volte ha lasciato intendere di voler trasformare il Canada nel 51° Stato Usa. (Il Messaggero)
Ne parlano anche altre fonti
I canadesi si sono da sempre abituati a passare inosservati negli Stati Uniti. Fa parte del ruolo. (ISPI)
Mandiamo metaforicamente indietro al 6 gennaio il filmato della gara per capire la portata dell’evento. Da Trudeau a Carney (Nicolaporro.it)
E' arrivato alla Casa Bianca il premier canadese Mark Carney, per un faccia a faccia con il presidente americano Donald Trump. Si tratta del primo incontro in assoluto tra i due leader e del primo incontro dopo le elezioni canadesi che hanno confermato al potere il Partito liberale (Il Sole 24 ORE)
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - New York, 6 mag - "Il Canada non sara' mai in vendita". Lo ha detto il premier canadese, Mark Carney, nello scambio di battute con Donald Trump nello Studio Ovale. Il presidente statunitense, prima dell'incontro, aveva nuovamente attaccato il Canada con un post su Truth, affermando che "gli Stati Uniti non hanno bisogno del Canada, ma loro di noi". (Il Sole 24 ORE)
. Nel bilaterale nello Studio Ovale il premier canadese ha sottolineato che i vantaggi per i due Paesi arriveranno da una "partnership". (Tiscali Notizie)
La deputata canadese del Pd – eletta come rappresentante del Nord America – si trova nel suo collegio, e al telefono con noi, dopo aver parlato con i colleghi del gruppo Dem di Montecitorio, non trattiene la gioia. (Il Riformista)