Piacenza, il primario accusato di violenze: le telecamere nascoste rivelano gli abusi

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Redazione Interno Redazione Interno   -   Emanuele Michieletti, primario di Radiologia all’ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza, è stato licenziato dopo che le indagini hanno portato alla luce una serie di violenze e molestie ai danni di dottoresse e infermiere. Le telecamere piazzate dalla squadra mobile nel suo ufficio, situato nel seminterrato della struttura, hanno documentato per 45 giorni un sistema di abusi che si sarebbe protratto per anni, complici il silenzio delle vittime e un clima di paura alimentato dallo stesso Michieletti.

Stando alle riprese, una decina di donne avrebbero subito violenze, anche se solo due hanno sporto denuncia, con la seconda ritirata nel giro di un’ora. Gli investigatori, tuttavia, sospettano che il numero reale sia molto più alto, considerando i quasi vent’anni di carriera del medico nel reparto. La sua stanza, oggi sigillata come una scena del crimine, nascondeva nella grata del condizionatore una microtelecamera che ha immortalato i suoi comportamenti.

«Non bisogna mai contraddire il primario»: era questa la regola non scritta nel reparto, dove Michieletti esercitava un controllo pressoché assoluto. Alcune colleghe, definite "fedelissime", sembravano accettare i suoi comportamenti, mentre altre venivano costrette a subire abusi, come dimostrano i filmati. Le vittime, chiamate persino con l’altoparlante della corsia, erano spesso isolate nel suo ufficio, dove le violenze avvenivano lontano da occhi indiscreti.