Smart working: da soli o in compagnia? – Podcast

SmartWorld ECONOMIA

Ascolta “Smart working: da soli o in compagnia?” su Spreaker

Ne parliamo in questa puntata de Il Tech delle Cinque!

Quali sono i benefici del lavorare in compagnia?

I co-working esistono da tempo e, in tempi di pandemia, c’è chi ha ovviato con chiamate su Discord.

Con il lockdown, tutti abbiamo conosciuto lo smart working: ma lavorare da casa (o comunque lontani dall’ufficio) non vuol dire necessariamente lavorare da soli. (SmartWorld)

Su altri media

Accordi per lo smart working anche dopo il Covid sono stati stipulati, nello stesso settore, da altre aziende come Vodafone, Tim, Windtre, Fastweb, Open Fiber Per esempio il mondo delle telecomunicazioni è quello più propenso a lasciare lo smart working dopo il Covid in modo massiccio. (Money.it)

Il colosso di Redmond ha infatti adottato lo smart working da più di dieci anni, con i lavoratori che già prima della pandemia potevano lavorare da casa 5 giorni alla settimana. Vedi anche: Smart working: cosa cambia dopo il via al limite del 50% per i dipendenti pubblici. (InvestireOggi.it)

Buona parte degli intervistati lavora da remoto da meno di un anno, ciò dimostra che ci è bastato poco per abituarci a questa nuova forma di lavoro. Il 97% degli italiani si definisce favorevole a continuare a lavorare in modalità “smart” per il resto della propria carriera. (The Millennial)

L’impatto diretto dello smart working sui bisogni abitativi è dimostrato dal fatto che quasi 9 smart worker su 10 hanno dichiarato di avere cambiato, o avere in programma di modificare, la propria situazione abitativa Lo smart working comporta spesso un trasferimento nel comune di origine. (Kongnews)

Coworking: soluzioni per il mondo del lavoro. Per coworking si intende uno stile lavorativo che consiste di solito nella condivisione di un ampio spazio di lavoro, come un ufficio, mantenendo un’attività indipendente (Lifestyleblog)

Dopo l’introduzione della flessibilità all’interno dell’azienda nell’ultimo decennio, la responsabile della sede italiana di Microsoft ora spiega: «Il lavoro da remoto è un lavoro flessibile – commenta Candiani con Poletti e Bormetti –, perché si può fare dappertutto, a volte da casa, a volte dal cliente, a volte in ufficio. (Il Giornale delle Partite IVA)