È viva ma non per lo Stato francese, la storia di Jeanne: «Tre anni per dimostrare che non sono morta»

Il Messaggero ESTERI

Ma la querelante ha affermato che la signora Pouchain era morta, senza fornire alcuna prova e tutti le credettero.

Un vero e proprio calvario burocratico, quello che sta vivendo Jeanne Pouchain, una cittadina francese di 58 anni residente a Saint-Joseph, vicino Lione.

La nonna di mio marito ha 102 anni, ha vissuto molte cose, incluso la guerra, ma dice di non aver mai vissuto nulla di così duro come me», queste le parole di Jeanne Pouchain. (Il Messaggero)

La notizia riportata su altri giornali

Un tribunale del lavoro del 2004 aveva ordinato alla donna di pagare all’ex dipendente circa 14mila euro di danni, dopo essere stato licenziato. Ma la querelante ha affermato che la signora Pouchain era morta, senza fornire alcuna prova e tutti le credettero. (L'HuffPost)

Poiché questa affermazione, fatta con leggerezza, era stata nei fatti resa a un tribunale, è stata registrata. E a niente sono valse le dichiarazioni dei medici chiamati dal suo avvocato per dimostrare che, no, la signora era vivissima. (Business Insider Italia)

Tutto è nato dopo una battaglia legale durata anni con un'ex dipendente di Jeanne, che reclamava il pagamento di alcuni arretrati. Per la burocrazia è morta da tre anni e questo, ovviamente, le ha impedito di rinnovare i documenti di identità e la patente di guida. (Leggo.it)