Venezia 2024, quando tutto sembra funzionare con vigore, il film naufraga senza più capo né coda: la recensione di Campo di Battaglia di Gianni Amelio

Venezia 2024, quando tutto sembra funzionare con vigore, il film naufraga senza più capo né coda: la recensione di Campo di Battaglia di Gianni Amelio
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Dovessimo trovare un voto per il film utilizzeremmo un punto interrogativo. Dovessimo trovare razionalmente una ragione di questa claudicante mancata integrazione di parti ci verrebbe da pensare che era finito il budget (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altre testate

Niente trincee, trombe che annunciano la carica, fili spanati tagliati, passi del leopardo, assalti alla baionetta. La Guerra non è la "sola igiene del mondo" in Campo di Battaglia diretto da Gianni Amelio (Sky Tg24 )

In ospedale cerca di salvare, in modo illegale, i soldati che si procurano da soli le ferite. Dopo la serie Netflix Supersex l’attore più gettonato del nostro cinema si trova catapultato nel 1918, durante la prima guerra mondiale, dove interpreta un medico militare. (Io Donna)

Liberamente ispirato a "La sfida" di Carlo Patriarca, è ambientato sul finire della Prima guerra mondiale. Borghi tra i soldati in guerra nel "Campo di battaglia" di Amelio Venezia, 31 ago. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Campo di battaglia, la recensione: solo il bromance poteva salvare Montesi e Borghi

Gianni Amelio porta in gara “Campo di battaglia”, ambientato durante la Prima guerra mondiale, con Alessandro Borghi (Il Sole 24 ORE)

Il dottor Giulio Farradi (Gabriel Montesi) trascorre le giornate nella Clinica delle Esenzioni, affrontando non solo le ferite fisiche dei soldati provenienti dal fronte, ma anche le oscure arti della simulazione e dell’autolesionismo, un intricato labirinto di menzogne che mina l’integrità del suo operato. (The Hot Corn Italy)

C’è una corrispondenza tra forma e recitazione che è ciò che fa Campo di battaglia a partire dal suo inizio. C’è un ritmo e un tono quieto, a dispetto di quel che è raccontato cioè le sofferenze e i dolori dei soldati feriti della prima guerra mondiale in un ospedale del Friuli nel 1948, che si ritrovano in una scrittura molto moderata e per certi versi affettata, e poi ancora nella recitazione di tutti, soprattutto Gabriel Montesi e Alessandro Borghi, che è davvero la conquista più forte di questo film (BadTaste.it Cinema)