"Ti vergogni del familiare disabile?" Il questionario shock del Comune di Nettuno: è bufera

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Sono i contenuti shock di un questionario fatto recapitare dal comune di Nettuno, a seguito di una delibera della Regione Lazio, alle famiglie con disabili gravi per accedere ai fondi destinati ai caregiver.

A precisarlo in una nota è il direttore generale della Asl Roma 6, Cristiano Camponi.

Dopo la bufera, il Comune di Nettuno fa sapere inoltre di aver sospeso la somministrazione del questionario per un approfondimento con il competente Dipartimento della Regione Lazio

Come riporta il Quotidiano Nazionale, i quesiti stanno generando un vero e proprio polverone contro l’amministrazione comunale di Nettuno e la Regione Lazio. (Virgilio Notizie)

La notizia riportata su altri media

«È stato puntato il dito solo contro Zingaretti e Gualtieri, ma qui c’entra parecchio anche la sinistra toscana», ha chiarito Torselli, spiegando che «abbiamo scoperto infatti che il questionario è stato confezionato dalla Regione Toscana e il Lazio lo ha utilizzato». (Secolo d'Italia)

La Regione ha infatti tagliato l’importo negli assegni di cura per le persone non autosufficienti, recapitando cifre fino a 400 euro inferiori a quelle dello scorso anno e dei precedenti assegni. Il motivo, non è chiaro: in Regione Lazio e in consiglio regionale non capiscono cosa stia succedendo, racconta La Repubblica di Roma (Open)

Le linee guida al punto 8 d), nel descrivere l’utilità della valutazione e segnatamente della valutazione dello stress del caregiver richiamano, a titolo meramente esemplificativo , come “possibili” strumenti da utilizzare il Cbi (Caregiver Burden Inventory) e il Sense of Competence. (Tuscia Web)

Vergogna dunque sì: ma tutta per questa iniziativa Dunque i familiari di un disabile dovrebbero dichiarare non solo i disagi ma quanta vergogna, addirittura “risentimento”, provano per la loro situazione ma ci si chiede chi mai risolverebbe il loro eventuale scompenso emotivo. (Start Magazine)

L'assegno mensile è stato ridotto senza un motivo ufficiale: si tratta di una decurtazione di 300 o 400 euro (Repubblica Roma)

Presentata come “uno strumento di valutazione del carico assistenziale, in grado di analizzarne l’aspetto multidimensionale”, in realtà inutile, dannosa e prigioniera dei neologismi del linguaggio 4.0. (Tecnica della Scuola)