Usa la Tac dell’ospedale per salvare la sua gatta: la procura di Aosta apre un fascicolo d’indagine

Usa la Tac dell’ospedale per salvare la sua gatta: la procura di Aosta apre un fascicolo d’indagine
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Il Fatto Quotidiano INTERNO

Il caso del gatto sottoposto alla Tac ad Aosta continua a far discutere, mentre la magistratura avanza l’accertamento di eventuali responsabilità penali. Il procuratore di Aosta facente funzioni, Luca Ceccanti, ha infatti aperto un fascicolo d’indagine a carico del radiologo Gianluca Fanelli a seguito della segnalazione dell’azienda sanitaria locale. L’assessore regionale alla Sanità, Carlo Marzi, ha ribadito la necessità di chiarezza senza mettere “in ombra l’operato quotidiano dei professionisti” della sanità. (Il Fatto Quotidiano)

Su altre fonti

Adesso il professionista è nei guai, perché le attrezzature usate sono quelle di una struttura pubblica e non veterinaria. La sua gatta precipita dal tetto e rischia di morire così lui, medico, corre nell'ospedale dove lavora e la sottopone prima a una tac e poi a un intervento salvandole la vita. (Today.it)

Drenaggio per risolvere uno pneumotorace provocato dal distacco di un polmone. Per questo il radiologo interventista Gianluca Fanelli ha portato in braccio la sua gatta Atena caduta da 18 metri d’altezza all’ospedale Parini, le ha fatto una Tac e poi l’ha operata. (La Stampa)

Caro Demetrio, Demetrio Santanoceto (il Giornale)

“Due mesi e mezzo di attesa per una risonanza mentre il gatto fa la TAC d’urgenza”

La procura di Aosta ha aperto un fascicolo sulla vicenda del radiologo Gianluca Fanelli che aveva ammesso di avere sottoposto la sua gatta ferita a Tac e drenaggio di un pneumotorace nell'ospedale Parini di Aosta, dove è responsabile della struttura semplice di Radiologia. (La Stampa)

Molti umani in lista d’attesa proveranno un senso di comprensibile invidia per Athena, la gattina aostana caduta dal settimo piano e salvata dal radiologo Gianluca Fanelli, a cui è legata da vincoli di convivenza. (Corriere della Sera)

Ho aspettato qualche giorno prima di andare al Pronto Soccorso perché volevo valutare se il dolore fosse sopportabile e se passasse, inoltre non mi sembrava giusto intasarlo senza motivo. Così ho atteso una settimana, ma il dolore è diventato davvero forte. (AostaSera)