Corsa ad evitare il fallimento di Alitalia: cassa e formazione per gli 8 mila esuberi

La Stampa ECONOMIA

Al posto di una compagnia di bandiera, abbiamo una start up che ci chiede soldi per la cassa integrazione».

Nei corridoi del ministero dello Sviluppo economico, ogni conversazione inizia sempre dallo stesso assunto: «Attualmente non c’è mercato nel settore aereo e il lavoro non si può creare per legge».

Se la sentenza arrivasse in questi giorni – ragionano nel governo – complicherebbe i piani e aumenterebbe i rischi di un fallimento Alitalia

La necessità di una «nuova impostazione culturale» nel mondo dell’impresa, di cui parla da giorni il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, passa anche dal futuro degli 8 mila lavoratori di Alitalia a rischio esubero. (La Stampa)

Se ne è parlato anche su altri media

Alitalia, arriva la condanna Ue. In particolare, per velocizzare tali procedure, si prevede uno schema autorizzatorio basato sulla conformità del piano alla decisione della Commissione europea. (la Repubblica)

2' di lettura. DAL NOSTRO CORRISPONDENTE. BRUXELLES – La Commissione europea ha dato il via libera venerdì 10 settembre alla nascita di Ita, la nuova compagnia aerea che prenderà il testimone da Alitalia. (Il Sole 24 ORE)

Così il segretario generale della Cgi, Maurizio Landini, intervenuto alla manifestazione dei lavoratori Alitalia Alitalia, dipendenti in piazza per chiedere intervento del governo. (Rai News)

L'indagine è stata avviata in seguito a una serie di denunce formali ricevute dalla Commissione nel 2017 da parte di compagnie aeree concorrenti, secondo le quali il governo di Roma avrebbe concesso ad Alitalia aiuti di Stato illegali e incompatibili. (EuropaToday)

I sindacati hanno quindi chiesto nuovamente al Governo di convocare il tavolo sull'emergenza trasporto aereo In centinaia protestano contro il piano della newco, che prevede l'assunzione di sole 2.800 persone, contro i 10.500 lavoratori della vecchia compagnia. (La Sentinella del Canavese)

Il vicesegretario Giuseppe Provenzano ha chiesto “la convocazione di un tavolo nazionale in cui l’intero governo si assuma la responsabilità politica del futuro della compagnia”. E ha spiegato che “il piano di Ita è un piano a crescere” per cui ci sarà “bisogno di avere lavoratori formati, pronti ad essere reimpiegati nel momento in cui Ita realizzerà un piano industriale in crescita” (Il Fatto Quotidiano)