L'esercito etiope ha lanciato l' "offensiva finale" sul Tigray, denunciano i ribelli

la Repubblica ESTERI

Addis Abeba non ha risposto né commentato.

La volontà tigrina di porre fine al conflitto è sempre stata condizionata a determinate istanze, considerate "inaccettabili" da parte di Addis Abeba, come l'indipendenza della regione.

Da giugno l'esercito tigrino si è ripreso gran parte del territorio tranne la parte occidentale del Tigray, ancora in mano ai federali

Abiy ha catalogato i funzionari tigrini come "terroristi" attaccandoli con l'aiuto delle forze Amhara e dell'Eritrea, e il governo tigrino ha invaso le due regioni confinanti di Amhara e Afar (la Repubblica)

Ne parlano anche altre fonti

Dall’Etiopia arriva sempre qualcosa di nuovo, si potrebbe dire parafrasando Plinio il Vecchio, ma non sono sempre buone notizie. Dalle Nazioni unite si conferma la neutralità del lavoro svolto e si cerca di favorire il rientro dei funzionari, ma lo choc rimane anche perché secondo il segretario generale (Il Manifesto)

Il conflitto tra il governo del premier Abiy Ahmed, aiutato dall'esercito eritreo di Isaias Afwerki, e quello del Tigray, dura quasi da un anno: undici mesi di guerra che hanno innescato una catastrofe umanitaria con migliaia di morti, milioni di sfollati, torture e abusi usati come strumenti di guerra, 400mila persone a rischio carestia e aiuti internazionali bloccati (la Repubblica)

La notizia fa il giro del mondo, «un attacco su tutti i fronti (La Verità)