Francia, Mélenchon contro Macron per la bocciatura della candidatura Castets ma un Governo della sinistra ha solo il 33,4%

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Mélenchon s’infuria contro Macron ma sono i numeri e l’incapacità di tessere alleanze per formare una maggioranza parlamentare a bocciare le strampalate ipotesi di governo del leader dell’ala massimalista del nuovo Fronte Popolare. Sarebbe ora però che i socialisti Hollande e Glucksmann si svegliassero e prendessero nettamente le distanze da LFI Il leader de La France Insoumise (LFI), l’ala massimalista del nuovo Fronte Popolare francese, Jean-Luc Mélenchon, protesta e scalpita contro il Presidente Emmanuel Macron che ha bocciato la candidatura di Lucie Castets per formare un governo della sinistra. (FIRSTonline)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Ieri sera, il presidente ha assistito alla cerimonia di apertura dei Giochi ParaOlimpici a Parigi, accanto al presidente tedesco, Fraz-Walter Steinmeier, dopo aver ricevuto il premier britannico Keir Stammer, la presidente dell’Islanda Halla Domsdottir e il presidente ceco Petr Pavel, oltre a personalità da Canada, Australia, il primo ministro sloveno e alcune altezze reali, dal Gran Duca del Lussemburgo alla principessa Astrid. (il manifesto)

Ma c'è una novità alla vigilia del secondo giro di consultazione che si aprirà domani, senza la France Insoumise di Melènchon e senza il Rassemblement National di Le Pen e Bardella non invitati: i (Secolo d'Italia)

In Francia va tutto a rotoli. Rotoloni doppiovelo, visto l’affaire dell’acqua della Senna, ma neppure il mondo politico d’oltralpe se la cava meglio degli organizzatori dei Giochi olimpici (sarà perché si tratta delle stesse persone?). (Liberoquotidiano.it)

Il presidente sta lavorando per isolare politicamente il Nuovo Fronte Popolare, primo ma senza la maggioranza assoluta al voto del 30 giugno e 7 luglio scorso che (Inside Over)

Fosse successo in Italia, avremmo già litri di inchiostro versati per criticare lo stallo di un Paese incapace di darsi un governo, una classe politica litigiosa, uno Stato che “non può permettersi ora una crisi”. (Nicola Porro)

Questa è un grave errore istituzionale”. “Questa responsabilità spetta all'Assemblea nazionale dopo che i deputati hanno potuto ascoltare la dichiarazione di politica generale e la composizione del governo ed esprimere la loro scelta. (L'HuffPost)