Apple pronta a tagliare la produzione di iPhone per la crisi dei chip

La carenza di chip e i problemi con i fornitori. Apple è una delle aziende che compra i volumi maggiori di chip su scala mondiale, dettando il ritmo della supply chain.

2' di lettura. Apple è pronta a ridimensionare i suoi obiettivi di produzione del modello di iPhone 13 per il 2021, arrivando a tagliarli di 10 milioni di unità rispetto alle previsioni.

Il cambio di rotta è imputabile alla carenza di chip che continua a preoccupare il mondo del tech e altri settori. (Il Sole 24 ORE)

Su altri giornali

Nei prossimi mesi potrebbe essere ancora peggio con dei numeri che, all’inizio, dovevano soddisfare in maniera più netta domanda e offerta Pensavate che la crisi dei semiconduttori non avrebbe colpito anche Apple e la produzione della line up iPhone 13? (Tom's Hardware)

In questo momento, poi, le carenze sono anche a monte, nelle industrie che creano i macchinari per la manifattura dei microchip. C'è dunque una doppia strozzatura che per gli esperti si normalizzerà soltanto a partire dal prossimo anno. (AGI - Agenzia Italia)

E' quanto rivela un rapporto Bloomberg. Il gigante dell'elettronica aveva previsto di fare 90 milioni di iPhone entro la fine dell'anno, ma dovrà 'accontentarsi' di 80 milioni perchè i suoi fornitori Broadcom e Texas Instruments non possono tenere il passo con la domanda, hanno detto le fonti dell'agenzia di stampa. (la Repubblica)

La penuria di chip è già evidenziata dall’impossibilità di trovare subito disponibili alcuni modelli di iPhone 13, in particolare iPhone 13 Pro e iPhone 13 Pro Max. Il problema a quanto pare riguarda anche Apple e gli iPhone 13. (macitynet.it)

Non è un caso che alcuni utenti Apple si siano lamentati della necessità di saltare tra CarPlay e il sistema integrato dell'auto per gestire i controlli chiave dell’auto. Ottenendo l'accesso ai controlli e agli strumenti, Apple CarPlay diventerebbe un'interfaccia che abbraccia quasi l’intera auto. (La Gazzetta dello Sport)

"La domanda è stata forte in tutto il mondo, soprattutto in Cina e negli Stati Uniti" ha commentato l'analista di Wedbush Dan Ives. (Rai News)