Pensioni, buco di 16 miliardi all’Inps. Cgil: basta condoni tombali

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Collettiva ECONOMIA

L’Inps dovrà cancellare dal suo prossimo bilancio 16 miliardi di cui 15,4 miliardi dovuti a tre condoni tombali. Di questi, la quasi totalità deriva da tre categorie: 6,6 miliardi dalle imprese, 3,6 miliardi dagli artigiani, 5 miliardi dai commercianti. Questi i dati resi noti dal Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps. Duro il commento della Cgil con i segretari confederali Cgil Lara Ghiglione e Christian Ferrari: “I provvedimenti di condono e stralcio delle cartelle contributive adottati fino al 2015 e ora recepiti nel riaccertamento dei residui Inps determinano la cancellazione di 16,4 miliardi di euro, con un impatto negativo di 13,7 miliardi sul Rendiconto generale 2024 dell’Istituto. (Collettiva)

Su altri giornali

Lo Stato dovrà farsi carico, nei prossimi anni, di un buco da 6,6 miliardi di euro per garantire le prestazioni previdenziali legate ai contributi non versati dalle aziende e successivamente stralciati. (La Stampa)

Le operazioni di "Saldo e stralcio", promosse dalla Lega di Matteo Salvini, hanno portato all'eliminazione di crediti per 15,4 miliardi e ha… (HuffPost Italia)

Le paci fiscali degli ultimi anni lasciano un buco da 6,6 miliardi di euro per le pensioni. A tirare le somme è il CIV INPS: “deve compensare lo Stato” Il saldo e stralcio delle cartelle operato nell’ambito delle varie edizioni della pace fiscale lascia in rosso i conti per le pensioni. (informazionefiscale.it)

Pensioni, buco da 6,6 miliardi: allarme Inps su contributi non versati e stralciati. Cosa comporta

Con una delibera il Civ dell’ente si sofferma sul peso sulle pensioni dei dipendenti dei contributi dovuti ma non pagati dalle aziende e in seguito stralciati per effetto di tre provvedimenti introdotti tra il 2018 e il 2022. (Il Sole 24 ORE)

Sei miliardi e seicento milioni di euro: è il prezzo che la fiscalità generale dovrà pagare ai condoni delle cartelle contributive del periodo 2000-2015 varati fra il 2018 e il 2022. Nell’eterno dibattito su come far tornare i conti del costosissimo bilancio italiano emerge una voce fin qui rimasta sottotraccia. (La Stampa)

Poiché c'è per i dipendenti l'automaticità delle prestazioni questi contributi, anche se non pagati dal datore di lavoro e poi rottamati, fanno parte del loro montante contributivo. Si tratta del peso sulle pensioni dei dipendenti dei contributi dovuti ma non pagati dalle aziende e in seguito stralciati attraverso tre provvedimenti introdotti tra il 2018 e il 2022. (Il Messaggero)