Lavapiatti bengalese decapitato con un machete: fermato un connazionale

Il Primato Nazionale INTERNO

E’ stato il coinquilino a ritrovare il corpo decapitato del bengalese: la scoperta è avvenuta poco dopo mezzanotte.

Si tratterebbe di un trentenne, connazionale del defunto, fermato dagli agenti mentre scendeva da un treno proveniente dalle Valle di Susa.

L’uomo stava rientrando a casa dopo aver smontato dal turno nello stesso ristorante in cui lavorava la vittima.

Arrestato presunto assassino del bengalese decapitato. (Il Primato Nazionale)

Ne parlano anche altre testate

L’allarme è scattato a mezzanotte, quando il cadavere del bengalese è stato trovato dal suo coinquilino al rientro del lavoro. I due erano anche colleghi: Mohammed lavorava come lavapiatti in un ristorante di Collegno ma martedì sera era di riposo. (Cronaca Qui)

Mohammad Ibrahim, venticinque anni, è stato decapitato ieri nella propria camera da letto, nel suo appartamento di Torino. Denaro che sarebbe servito per coprire le spese di viaggio per organizzare, in patria, un matrimonio combinato (Corriere dell'Umbria)

L'uomo è stato fermato alla stazione di Porta Nuova nella notte di oggi, giovedì 10 giugno 2021, dalla squadra mobile della polizia per l'omicidio avvenuto la sera di martedì 8 nel palazzo di corso Francia 95, dove è stato trovato sgozzato (quasi decapitato) Mohammad Ibrahim, lavapiatti di 25 anni. (Today.it)

Per gli inquirenti non è ancora chiaro il movente, ma tra le ipotesi si fa largo quella della vendetta per un debito non pagato dalla vittima, lavapiatti in un ristorante nella provincia. Questa mattina, la squadra mobile di Torino, guidata da Luigi Mitola, ha fermato un uomo, anche lui bengalese come la vittima e suo coetaneo, sospettato dell’omicidio. (Il Fatto Quotidiano)

Mohamed Ibrahim, il 25enne bengalese decapitato la scorsa notte in corso Francia, a Torino, è stato ucciso per questioni economiche. La perquisizione a suo carico ha portato al sequestro di capi di abbigliamento e di altri elementi di rilievo probatorio, compreso un grosso coltello da cucina adoperato quale arma del delitto (Video - La Stampa)

«Un delitto maturato - conclude Mitola - in un ambiente di persone che vivono di lavoretti saltuari e l'emergenza Covid ha peggiorato la loro situazione» «Abbiamo ritrovato il coltello, il cordoncino di nylon - spiega Mitola - e gli abiti lavati, che abbiamo riconosciuto grazie alle immagini». (ilmattino.it)