Grazie Di Maio, ma non pretendere che ci crediamo (di F. Luppino)

L'HuffPost INTERNO

Caro Di Maio, il suo travaglio è apprezzabile, la repubblica ne avrà giovamento, arriveremo a fine legislatura, augurandoci momenti di buon governo davvero, stabilità e un bacio ai pupi.

Detto questo, e detto che a Giuseppe Conte servirebbe un bagno di realtà e umiltà, magari andando a fare il maestro a Vigevano e che ad Alessandro Di Battista sarebbe utile scoprire come ci si spacca la schiena raccogliendo i pomodori a Pachino, per capirci meglio, tutto il resto è semplicemente stupore e un grande imbarazzo, anzi, grandissimo

(L'HuffPost)

Su altre testate

Lo sbarco sul lido «europeista e atlantista» di Luigi Di Maio arriva dopo un lungo viaggio di 13 anni in cui ogni spiaggia "antisistema" è stata ampiamente perlustrata. Poi la "folgorazione" per Draghi, che il ministro degli Esteri voleva al Quirinale contro la volontà di Conte. (Avvenire)

In particolare per quei "big" fedelissimi di Giuseppe Conte che secondo le regole attuali del Movimento 5 stelle non potranno essere rieletti Ieri 21 giugno al Senato intorno a Draghi non c'era nessun esponente grillino a parte il ministro D'Incà. (Liberoquotidiano.it)

In nessun Paese al mondo un ministro degli Esteri organizzerebbe la scissione del principale partito e gruppo parlamentare in un tempo di guerra come questo. Barbara Figus, coordinatrice regionale della Sardegna per il Popolo della Famiglia:. (Sardegna Reporter)

Mi fece la sensazione di un ragazzo sveglio, pure troppo, che capiva le cose al volo. Troppo mutato Di Maio, da quello conosciuto nel 2016, non ancora trentenne, per immaginarsi rigurgiti di popolarità. (Il Fatto Quotidiano)

È patetico invece chi un giorno sostiene una tesi opposta a quella abbracciata con ardore il giorno prima senza mai spiegare il perché, legittimo, di un cambiamento così radicale. Non c’è niente di scandaloso nel cambiare idea, anzi. (L'HuffPost)

Parte del M5S vuole espellere Di Maio, ma Conte lo blnda. L’ultima implosione è stata provocata dalle aspre critiche dell’attuale ministro degli Esteri ed ex capogruppo della formazione, Luigi Di Maio, al capo del partito, Giuseppe Conte (Nanopress)