Armadi e bauli, a Pompei ecco la casa della "middle class". E dentro l'armadio il corredo di stoviglie (quasi) intatto

La Stampa INTERNO

Per il dg musei Osannail ritrovamento è "la prova che è importante continuare scavare"

Ambienti che raccontano la vita del ceto medio basso della citta', spiega il direttore del parco Gabriel Zuchtriegel.

Armadi e bauli, a Pompei ecco la casa della "middle class".

Nella citta' campana che dall'80 a.C era diventata una colonia di Roma era una situazione molto diffusa, sottolinea.

E dentro l'armadio il corredo di stoviglie (quasi) intatto. (La Stampa)

Ne parlano anche altri giornali

APPROFONDIMENTI L'ARCHEOLOGIA Pompei, riapre la Casa dei Vettii: il docufilm evento in esclusiva su. Non mancano i servizi però, una cucina e una latrina, quasi come quelle che si trovano nelle abitazioni più importanti. (ilmattino.it)

Il direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, lo definisce "un quadro quasi “cinematografico” : il baule svuotato e lasciato aperto dai proprietari scappati, le travi del solaio “congelati” dal flusso piroclastico mentre crollano sui mobili, l’armadio con i vasi sul ripiano spezzato". (La Repubblica)

E tutt'intorno pareti dipinte con paesaggi idilliaci e una lussureggiante natura con piante e uccelli e su un lato una intera parete con scene di caccia su fondo rosso Si tratta di un ambiente adibito al culto, che presentava su una parete una nicchia sacra ai "Lari", numi tutelari della casa e al di sotto due grandi serpenti "agatodemoni" (demone buono), simbolo di prosperità e buon auspicio. (Tiscali Notizie)

Ecco le immagini. Le immagini. 06 agosto 2022. (Agenzia Vista) Napoli, 06 agosto 2022 Le immagini dell'ultimo ritrovamento a Pompei. (Liberoquotidiano.it)

Un armadio rimasto chiuso per duemila anni con tutto il suo corredo di stoviglie. E poi un letto, un tavolino, un baule svuotato e lasciato aperto nella fretta degli ultimi istanti. (Gazzetta di Parma)

La vita immobile di Pompei che riaffiora alla luce: ultimi istanti di vita fotografati negli arredi sconquassati dall'eruzione del 79 d. Ma anche oggetti meno documentati come un prezioso bruciaprofumi decorato, e il gruppo unico di sette tavolette cerate raccolte da un cordino, di cui è stato possibile realizzare un calco. (Il Vescovado Costa di Amalfi)