«Quanto ti vergogni di tuo figlio disabile?»: la giunta Gualtieri finisce sotto attacco per il questionario choc

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Chi si prende cura di un disabile gravissimo più che contributi e bonus chiede servizi, assistenza e riconoscimenti»

Gli utenti alla compilazione del modulo dovevano dare la loro opinione assegnando un punteggio da 0 a 4 ad alcune frasi.

Hanno così inserito due opzioni, parecchio e molto, con l’intenzione che fossero tra loro esclusive, ma che invece hanno lo stesso significato.

Alcuni, scrive il quotidiano la Repubblica, vi intravedono addirittura l’ombra di Google translate, come nella frase «Sento che mi sto perdendo vita». (Open)

Su altre fonti

La seconda finalizzata a verificare la qualità della rete familiare e amicale su cui il caregiver può eventualmente contare per un supporto psicologico ed organizzativo. (Tuscia Web)

Il disagio o le speranze dei caregiver non sono merce di pubblico scambio con l’assistenza dovuta alle persone con disabilità. Sarà possibile proporre quesiti di approfondimento all’interno di un apposito forum, attivo per 30 giorni dall’iscrizione (Tecnica della Scuola)

La Regione ha infatti tagliato l’importo negli assegni di cura per le persone non autosufficienti, recapitando cifre fino a 400 euro inferiori a quelle dello scorso anno e dei precedenti assegni. Il contributo di cura che viene dato a persone con disabilità gravissima seguite da un caregiver oscilla invece dai 400 ai 700 euro. (Open)

«È stato puntato il dito solo contro Zingaretti e Gualtieri, ma qui c’entra parecchio anche la sinistra toscana», ha chiarito Torselli, spiegando che «abbiamo scoperto infatti che il questionario è stato confezionato dalla Regione Toscana e il Lazio lo ha utilizzato». (Secolo d'Italia)

L'assegno mensile è stato ridotto senza un motivo ufficiale: si tratta di una decurtazione di 300 o 400 euro (Repubblica Roma)

Dunque i familiari di un disabile dovrebbero dichiarare non solo i disagi ma quanta vergogna, addirittura “risentimento”, provano per la loro situazione ma ci si chiede chi mai risolverebbe il loro eventuale scompenso emotivo. (Start Magazine)