Red Bull e Torino, trattative in corso
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L'indiscrezione che il colosso austriaco Red Bull abbia messo gli occhi sul Torino è arrivata in un momento di grande tensione per la proprietà di Urbano Cairo, che sta vivendo la contestazione peggiore della sua storia quasi ventennale. La notizia ha catturato l'attenzione non solo dei tifosi granata, sempre più convinti che occorra un cambiamento radicale, ma anche degli osservatori del calcio italiano, curiosi di vedere come si evolverà la situazione.
La scorsa estate, le voci di una possibile sponsorizzazione del Torino da parte di Red Bull hanno iniziato a circolare, alimentando i sogni dei tifosi. Il 12 settembre, l'accordo di partnership è diventato ufficiale: Red Bull, leader mondiale degli energy drink, è diventato l'Official Energy Drink Partner del Torino Football Club per la stagione 2024/25. Questo accordo ha trasformato il miraggio dei tifosi in una speranza concreta, non solo per la traduzione letterale del marchio di bibite energetiche, che in italiano diventa Toro Rosso, ma anche per le potenziali implicazioni economiche e sportive.
Secondo quanto riportato da La Stampa, gli incontri tra Cairo e il colosso austriaco si sarebbero intensificati negli ultimi mesi. Red Bull, già partner ufficiale del Torino, potrebbe diventare proprietaria del club a una condizione: la costruzione di uno stadio di proprietà del Torino, che garantirebbe flussi di ricavi stabili e amplierebbe la visione di business del marchio. Questo nodo cruciale, insieme alla cessione di un elemento di spicco che ha portato alla rivolta della tifoseria, sembra essere stato studiato per rendere più appetibile il bilancio del club.
La trattativa, se confermata, rappresenterebbe un cambiamento significativo nel panorama del calcio italiano, con un altro gruppo miliardario straniero pronto a investire in Serie A. Tuttavia, Urbano Cairo ha smentito le voci di una possibile cessione del Torino a Red Bull, definendole "falsità".