Voto al Senato per i 18enni: alla Camera arriva il terzo ok: 405 sì, 5 no

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Questo pomeriggio, infatti, la Camera dei deputati ha approvato per la terza volta la riforma costituzionale con la quale abbassare da 25 a 18 l’età dei votanti per eleggere i senatori, esattamente come già avviene alla Camera.

La direzione intrapresa è quella di favorire la partecipazione delle nuove generazioni alla vita politica

Con 405 voti a favore, 5 contrari e 6 astenuti, l’assemblea ha ratificato la terza e penultima lettura della riforma. (Il Fatto Quotidiano)

Su altre fonti

Ansa. PUBBLICO IN PRESENZA - Dal primo giugno all'aperto e dal primo luglio anche al chiuso è consentita la presenza di pubblico a eventi e competizioni sportive. (Sky Tg24 )

"La riforma consentirà di far partecipare al voto circa 4 milioni di giovani che oggi sono esclusi dall'elezione di una delle due Camere rappresentative dei cittadini. Via libera, il terzo, alla riforma costituzionale che estende ai diciottenni il diritto di voto per il Senato, per cui al momento è necessario aver compiuto 25 anni. (Fanpage.it)

All’approvazione definitiva del voto ai 18enni manca soltanto l’ultima e definitiva votazione del Senato, dato che le riforme costituzionali richiedono obbligatoriamente 4 passaggi Il terzo via libera alla Camera dei deputati conferma l’intenzione del Parlamento di abbassare l’età dell’elettorato attivo per i senatori. (Money.it)

Perché dovrebbe essere questo Parlamento, così eterogeneo e litigioso, a fondere Camera e Senato? «È arrivato il momento di un’unica assemblea parlamentare» assicura Claudio Martelli che ha lanciato questa proposta dalle colonne dell’Avanti, mensile che dirige. (Corriere della Sera)

Attualmente, infatti, all'elezione dei senatori possono partecipare solo i cittadini dai 25 anni in su. Secondo via libera dell'Aula della Camera alla proposta di legge costituzionale che abbassa l'elettorato attivo per il Senato della Repubblica a 18 anni. (la Repubblica)

I partiti, infatti, sono ben lungi dal prendere in mano lo scottante dossier della legge elettorale "La norma – spiega, in punto di diritto, il deputato e costituzionalista dem Stefano Ceccanti – provoca, con qualsiasi legge elettorale si voti, una discrasia nei risultati del voto. (Tiscali Notizie)