Migranti, Medici Senza Frontiere torna nel Mediterraneo con una nuova nave, la Geo Barents

Corriere della Sera INTERNO

Lo farà, con una propria nave, la Geo Barents, il cui arrivo è previsto in Sar Zone tra due settimane.

Da inizio anno più di 500 uomini donne e bambini sono morti nel tentativo di attraversare il Mediterraneo centrale

«Nel Mediterraneo centrale si continua a morire, in un desolante vuoto di capacità di soccorso.

Queste politiche hanno lasciato alla deriva migliaia di uomini, donne e bambini, a rischio di annegare lungo il confine meridionale d’Europa». (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri giornali

Con queste parole Claudia Lodesani, presidente di Medici senza frontiere in Italia, annuncia il ritorno in mare dell’organizzazione umanitaria. Gli Stati membri devono garantire che venga riattivato con urgenza un meccanismo di ricerca e soccorso dedicato e proattivo, guidato dagli Stati, nel Mediterraneo centrale”. (Avvenire)

MSF è un’organizzazione medico-umanitaria internazionale indipendente che da 50 anni fornisce soccorso medico a popolazioni vulnerabili, oggi in 87 paesi Ospita una clinica, una stanza ostetrica e una per le visite, dove le équipe di MSF svolgeranno le attività di assistenza medica. (L'HuffPost)

La nave di 76,95 metri, noleggiata da medici senza frontiere, ha due ponti per accogliere le persone soccorse. Medici senza frontiere torna nel Mediterraneo per soccorrere vite. Con questa nota l'ong annuncia oggi il rilancio delle proprie attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale per salvare le vite di migranti e rifugiati che tentano la disperata traversata dalla Libia. (Today.it)

Di fronte alle morti incessanti e alla colpevole inazione degli Stati, siamo obbligati a tornare in mare per portare soccorso, cure e umanità, facendo la nostra parte per fermare queste tragedie evitabili", dichiara la dottoressa Claudia Lodesani, presidente di Msf (Rai News)

Medici Senza Frontiere torna in mare. Ci torna con una propria nave, la Geo Barents, battente bandiera norvegese, per soccorrere e fornire assistenza medica d’emergenza ai migranti, tentando così di colmare quello che definiscono il “desolante vuoto di capacità di soccorso” della politica. (Il Fatto Quotidiano)