Dazi Trump, i produttori cinesi vendono le Birkin di Hermes a prezzo ribassato su TikTok

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Le aziende asiatiche raggirano i dazi di Trump promuovendo la vendita diretta di esclusive borse di lusso, a prezzi stracciati su Tik Tok. La confessione di un produttore: “Più del 90% del prezzo è per il logo” Ennesima conseguenza del botta e risposta della guerra commerciale tra Washington e Pechino: questa volta a esserne coinvolto è il settore del lusso del Paese asiatico. Le aziende cinesi, infatti, stanno promuovendo la vendita diretta di borse, scarpe, cosmetici o articoli di abbigliamento, realizzati dai produttori con materiali identici a quelli dei brand di fascia alta ma senza loghi, con prezzi notevolmente inferiori rispetto al dettaglio. (Sky TG24)
Su altri giornali
Un sito, ora un’app, che potrebbe essere considerata il paradiso dei dupe. Nel mondo della moda, c’è un segreto che è riuscito a passare inosservato per anni. (nss magazine)
E la risposta della Cina alle mosse di Donald Trump passa anche attraverso i social. La guerra dei dazi si combatte su vari livelli. (Il Messaggero)
PUBBLICITÀ Creatori cinesi che si dichiarano produttori OEM – ovvero fornitori di articoli originali – sostengono di essere loro i veri artefici delle borse di lusso. (Euronews.com)

La Cina sta reagendo ai dazi imposti dal presidente statunitense Donald Trump promuovendo la vendita diretta di beni di lusso dai produttori cinesi ai consumatori a prezzi significativamente più bassi. (Corriere della Sera)
I dazi introdotti dal presidente americano Donald Trump hanno già avuto ripercussioni inaspettate in diversi settori, da Hollywood ai sex toys. Ma l'ultima bizzarra conseguenza del tira e molla sulle tasse alle importazioni dalla Cina è stata la repentina ascesa negli Stati Uniti di un'applicazione di ecommerce finora semi-sconosciuta: DHgate. (Wired)
L’amministrazione Trump ha stangato le importazioni cinesi fino al 145% e per ritorsione Pechino ha imposto il 125% sulle importazioni americane. Comprereste una borsa per 1.400 dollari, invece di spendere 38.000 dollari? E’ l’offerta che arriva dalla Cina, dove diversi fornitori stanno optando per la vendita diretta ai clienti stranieri per cercare così di reagire ai dazi. (Investireoggi -)