David di Donatello, Elio Germano vince e polemizza, Luisa Ranieri stupita: la serata infinita divide


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Redazione Cultura e Spettacolo
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La 70esima edizione dei David di Donatello, svoltasi nel Teatro 5 di Cinecittà, ha confermato le attese per alcuni, lasciato basiti altri, e scatenato non poche polemiche. Tra i vincitori, Elio Germano – premiato come miglior attore protagonista – ha colto l’occasione per lanciare un attacco senza mezzi termini, criticando un sistema che, a suo dire, "fatica a rinnovarsi". Le sue parole, pronunciate con tono asciutto, hanno suscitato reazioni contrastanti tra il pubblico, mentre la cerimonia si protraeva ben oltre i tempi previsti, alimentando il malumore di chi la seguiva da casa.
Luisa Ranieri, presente tra i premiati, è apparsa visibilmente sorpresa dalla lunghezza della serata, un elemento che non è passato inosservato. La struttura della manifestazione, accusata da più parti di essere eccessivamente farraginosa, ha finito per oscurare, in parte, i meriti artistici celebrati. "Vermiglio", opera prima di Maura Delpero, è stato il grande trionfatore della notte, aggiudicandosi sette statuette, tra cui miglior film e miglior regia. Un risultato storico, considerando che Delpero è la prima donna a vincere in questa categoria.
La regista, intervistata in precedenza, aveva raccontato le difficoltà affrontate durante le riprese, svolte mentre allattava la figlia. "È stata una prova durissima, non solo fisicamente", aveva confessato, sottolineando come il percorso per affermarsi nel cinema italiano resti, nonostante tutto, disseminato di ostacoli.
Sul red carpet, i look hanno diviso i giudizi: Monica Bellucci ha optato per un abbinamento inusuale, suscitando perplessità, mentre Timothy Chalamet ha confermato la sua cifra stilistica con un dettaglio floreale. Jasmine Trinca, invece, ha preferito una linea essenziale, lontana dagli eccessi glamour. Valeria Bruni Tedeschi ha ripetuto uno stile già visto, deludendo chi si aspettava una svolta.