Se la «mini-Unione» sognata da Johnson ridà slancio alla Ue

Corriere della Sera ESTERI

L’Efta era un format di integrazione commerciale con obiettivi più circoscritti rispetto al piano politico e militare del premier britannico.

Cercano una breccia tra Paesi che si sentono più tutelati dagli Usa che dalla Ue, offrono l’ombrello nucleare a Svezia e Finlandia.

L’Europa che l’asse russo-cinese colloca in un Occidente in caduta libera ha però un vantaggio: sa di dover cambiare.

Entrarono Austria, Danimarca, Portogallo, Svezia e gli unici due Stati di quel gruppo originario che ne fanno ancora parte poiché restano fuori dalla Ue: Svizzera e Norvegia (Corriere della Sera)

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A rivelarla è stato il Corriere della Sera, citando “alcune persone a conoscenza dei colloqui e presenti in questi giorni al World Economic Forum di Davos” La Russia avanza, l’Ucraina arretra e chiede più impegno all’Europa. (L'HuffPost)

Dalla visita del premier di Londra a Kiev i colloqui sarebbero continuati e il corteggiamento britannico verso l’Ucraina si starebbe facendo sempre più pressante e circostanziato. Ma proprio questi silenzi a tratti surreali e l’assenza dell’ospite di Kiev hanno messo a nudo la tensione strisciante fra l’Ucraina e alcuni dei principali Paesi dell’Unione. (Corriere della Sera)

Scatta la gara a ricostruire l’Ucraina: Boris Johnson “prenota” Kiev. Anna Zafesova (La Stampa)

Un cuneo a Est dell’Unione Europea capace di rappresentare una pistola puntata contro Mosca, certificandone il contenimento. E Johnson ne è ben conscio, scegliendo di puntare su quei Paesi che, giocoforza, saranno in futuro in polemica con Bruxelles per le linee restie sullo zelo antirusso (InsideOver)