Gas, Stati Uniti e Commissione europea preparano i piani di emergenza per rifornire l'Europa

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Per questo motivo, il governo degli Stati Uniti ha aperto i colloqui con la Commissione europea e con diverse compagnie energetiche internazionali al fine di organizzare i piani di emergenza per continuare a rifornire l’Unione di gas naturale.

Per scongiurare questa situazione, gli stati stanno già preparando dei piani per attingere a fonti alternative e non restare sotto lo scacco di Putin.

L’aumentare delle tensioni tra Mosca e Kiev potrebbe portare alla definitiva interruzione delle esportazioni di gas dalla Russia all’Unione europea, già ridotte di oltre un quarto negli ultimi mesi. (Wired Italia)

La notizia riportata su altri giornali

I rischi di nuovi tagli ai volumi di gas russo diretti in Europa, soprattutto alla luce delle forti tensioni tra il Cremlino e l’Occidente sulla militarizzazione del confine orientale dell’Ucraina, mobilitano pure il dipartimento di Stato americano alla ricerca di (per ora difficili) alternative. (ilgazzettino.it)

Ciò che è certo, è che le prime discussioni riguardo un eventuale supporto a un’insorgenza hanno rigettato il mondo occidentale in un clima da Guerra fredda. Per anni, spiega il Times, l’amministrazione ha limitato il supporto militare fornito all’Ucraina per non provocare la Russia (Ticinonews.ch)

L’Spd, tradizionalmente favorevole all’intesa con Mosca, insiste sull’importanza del gas russo per l’industria tedesca e cerca di tenere distinto il dibattito su Nord Stream 2 dalla crisi Russia-Ucraina Ha anche collegato l’aumento delle esportazioni all’approvazione del controverso gasdotto Nord Stream 2 verso la Germania. (Il Riformista)

Dopo un inizio incoraggiante, negli ultimi giorni un allontanamento tra le parti ha provocato una situazione di stallo che preoccupa l’Occidente; a tener banco però non è soltanto la paura dello scoppio di un conflitto armato. (Come Don Chisciotte)

La tattica è definita “false flag” e, secondo fonti Usa, sarebbe già stata usata prima dell’invasione della Crimea nel 2014 “Ancora una volta, siamo costretti a dichiarare: le continue accuse nei nostri confronti negli Stati Uniti (sia a livello ufficiale sia nei media) sono infondate e non hanno nessuna conferma”, scrive la sede diplomatica in una dichiarazione. (Ticinonews.ch)