Eitan portato in Israele dal nonno: tutti i punti oscuri

IL GIORNO INTERNO

E’ stata la televisione israeliana Kan a sostenere che il nonno materno del piccolo Eitan, Shmuel Peleg sembrerebbe far parte o che abbia fatto parte dei servizi segreti

Sono solo alcuni dei dubbi che solleva l'incredibile vicenda che di nuovo vede tragicamente protagonista Eitan Biran, che nella caduta della funivia ha perso tutta la sua famiglia e i bisnonni.

L'uomo lo ha fatto partire, pare con un volo privato, verso Israele per "consegnarlo" al ramo materno della famiglia. (IL GIORNO)

Se ne è parlato anche su altri media

"Le autorità di Israele devono sapere che Eitan è stato rapito - ha incalzato - E' prigioniero. E' la pesante accusa lanciata da Or Nirko, zio del piccolo Eitan, unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, secondo il quale il bimbo non si trova nell'ospedale di Sheba, in Israele. (Adnkronos)

"La famiglia Peleg tiene Eitan Biran come un detenuto in una prigione di Hamas" aveva detto nel pomeriggio Or Nirko, zio del piccolo Eitan e marito di Aya Biran Il nonno di Eitan Biran, Shmuel Peleg, è agli arresti domiciliari in Israele (Today.it)

Il parere ha infatti sottolineato che portare Eitan Biran in Israele, contro la volontà del suo tutore legale, costituisce probabilmente un rapimento, secondo quanto riportato da Channel 12 News. Ancora sul Corriere, vengono riportate le parole dei parenti di Eitan che vivono in Israele: (L'HuffPost)

Shmuel Peleg, 58 anni, era andato dalla zia paterna di Eitan per prelevare il bambino per uno degli incontri decisi dal tribunale. La zia di Eitan e la domanda: come ha fatto il nonno a portare fuori dal Paese il bambino? (Thesocialpost.it)

Il servizio di Giancarlo Giojelli Lo indicherebbe un parere del ministero degli Esteri israeliano citato dal sito israeliano N12. (Rai News)

Così il nonno materno di Eitan, Shmuel Peleg, ha portato il piccolo in Israele. Il nonno Shmuel Peleg è stato iscritto nel registro degli indagati, ma non è chiaro se rischi un mandato di cattura e se fosse in compagnia di qualcuno che aspettava in auto. (IL GIORNO)