Generali: sale ancora la tensione, Caltagirone si dimette dal cda - Il Sole 24 ORE

Il Sole 24 ORE ECONOMIA

Ad oggi Caltagirone detiene, direttamente o attraverso societa' a lui riconducibili, una quota pari all'8,04% delle Generali e assieme a Leonardo Del Vecchio e Fondazione Crt ha dato vita a un patto di consultazione che controlla oltre il 16% e punta a imprimere una svolta alla governance del Leone nell'assemblea di fine aprile, non confermando in particolare l'attuale Ceo Philippe Donnet.

L'imprenditore romano, aggiunge il Leone, ha comunicato la propria decisione ieri sera, richiamando un quadro nel quale la sua persona sarebbe 'palesemente osteggiata, impedita dal dare il proprio contributo critico e ad assicurare un controllo adeguato'. (Il Sole 24 ORE)

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E' questa una delle dirette conseguenze delle sue dimissioni dal board della compagnia assicurativa, che lo svincolano dunque dagli obblighi di comunicazione dei cosiddetti internal dealing. (Borsa Italiana)

(Teleborsa) - Dopo il passo indietro di Francesco Gaetano Caltagirone, il CdA di Generali registra anche le dimissioni di Romolo Bardin, consigliere indipendente e membro dei Comitati per le Nomine e la Remunerazione; per gli Investimenti; per le Operazioni strategiche; per le Operazioni con Parti Correlate. (Il Messaggero)

Le accuse di Caltagirone sono state respinte dal presidente di Generali, Gabriele Galateri di Genola , il quale ha espresso “ vivo rammarico e sorpresa per la decisione assunta dal cav. Caltagirone. (Insurance Trade)

Sta di fatto che d’ora in avanti Caltagirone non sarà più tenuto a comunicare eventuali, ulteriori acquisti di azioni Generali fino al raggiungimento del 10%. E, dato che mancano poco più di tre mesi all’assemblea, appare improbabile che possa superare la soglia. (Nordest Economia)

Le dimissioni di Caltagirone dalla vicepresidenza e dallo stesso consiglio di Generali consentiranno ora all’ingegnere di proseguire gli acquisti di titoli senza dover rivelare ogni sua singola mossa. Tre settimane nelle quali il fronte pattista di Caltagirone, Del Vecchio e la Crt — anche con l’ausilio di diversi consulenti (sono circolati diversi nomi, compreso quello dell’ex ceo di Cdp, Fabrizio Palermo, ma senza conferme) — definiranno una lista e un piano industriale alternativo a quello di Philippe Donnet, il ceo che corre per un terzo mandato nella futura lista del cda (GameGurus)

Nell’ultimo episodio il costruttore romano, vicepresidente della compagnia, ha detto addio a Trieste dopo dodici anni lamentando di essere stato «palesemente osteggiato». In contrapposizione con la lista del Cda, il Patto starebbe infatti preparando una lista con un proprio candidato ad (e qui da tempo impazza il totonomi), e un piano industriale alternativo. (Nordest Economia)