Guerra civile in Sudan, ribelli attaccano aeroporto con droni ucraini: voli dirottati e caos

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L’attacco con i droni da parte delle forze ribelli alla capitale provvisoria di Port Sudan, scrive un nuovo tragico capitolo nella guerra civile sudanese che continua da due anni. Le Forze di Supporto Rapido, i paramilitari guidati dal generale Mohamed Hamdan Dagalo, detto Hemeti, hanno bersagliato il principale hub marittimo del paese africano con una serie di attacchi improvvisi. E’ la prima volta che questi miliziani attaccano Port Sudan che dall’inizio del conflitto è sempre rimasta saldamente nelle mani dei governativi. (Il Riformista)
Ne parlano anche altri media
Sul corpo di Fathia Arbab Ishaq è scritta la storia degli ultimi anni di guerra in Sudan. Due anni dopo è fuggita dal Sud… (La Stampa)
A Tawila, nel Nord Darfur, decine di migliaia di sfollati in fuga da El Fasher e Zamzam cercano riparo in condizioni critiche, sovraccaricando le strutture sanitarie supportate da Medici senza frontiere, dove i ricoveri per malnutrizione sono decuplicati e i bisogni umanitari crescono ogni giorno. (Milano Finanza)
"Questa mattina il nemico ha preso di mira la base aerea di Osman Digna con droni suicidi, un deposito merci e alcune strutture civili nella città di Port Sudan", ha affermato il portavoce. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Milano, 12 mag. L'Unione Africana ha dichiarato che non accetterà "alcuna ingerenza" nel Sudan dilaniato dal conflitto, dopo che le milizie paramilitari che combattono l'esercito sono state accusate di aver ricevuto armi dagli Emirati Arabi Uniti. (il Dolomiti)
Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri emiratino in un comunicato, precisando che la dichiarazione del cosiddetto “Consiglio di sicurezza e difesa” non inciderà sui legami profondi e duraturi tra gli Eau e la Repubblica del Sudan (Rivista Africa)
Di Giuseppe Gagliano – (Notizie Geopolitiche)