Ferrari e Lamborghini nel mirino: il lusso che accompagna il caso scommesse





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Da umili Ford Fiesta e Renault Clio a scintillanti Porsche Cayenne, Ferrari Portofino e Lamborghini Huracan: il salto di qualità nelle auto parcheggiate nei garage dei protagonisti dell’inchiesta sulle scommesse illegali racconta, più di tante parole, l’ascesa finanziaria di chi è finito nel mirino della procura di Milano. Tra i 12 calciatori di Serie A indagati, insieme a soci della gioielleria Elysium e altri presunti facilitatori, emergono dettagli che dipingono un quadro di opulenza improvvisa, dove le supercar diventano simbolo di un sistema opaco.
Le indagini, coordinate dal pm Manuela Pedrotta a Torino, hanno portato alla luce modalità operative ben precise. Sandro Tonali, centrocampista ora al Newcastle, ha ammesso di aver versato fino a 25.000 euro in contanti in un bar vicino a San Siro, come riporta il Corriere Torino. Un meccanismo che, se confermato, svelerebbe una rete di pagamenti in nero lontana dai radar del fisco. Intanto, il Monleale hockey – squadra che in passato aveva tesserato uno degli indagati – si dissocia con fermezza: «Promuoviamo lo sport pulito», sottolineano i dirigenti, amareggiati dall’associazione con una vicenda che macchia la reputazione del movimento.
Sul piano istituzionale, il ministro dello Sport Andrea Abodi non ha usato giri di parole: «Chi scommette deve essere allontanato dalla Nazionale», ha dichiarato al Messaggero, evidenziando come i calciatori, in quanto modelli, abbiano una responsabilità che va oltre il terreno di gioco. Una presa di posizione netta, che riflette la gravità di un scandalo capace di minare la credibilità dell’intero sistema.