'L'Inter ha usato uno slot in più per i 5 cambi, può perdere il derby a tavolino'. Gaffe per l'ex arbitro Pieri, poi le scuse

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Mi scuso per l'errore", ha scritto successivamente dal proprio profilo Twitter per giustificare la gaffe

Il tabellino era sbagliato e l'ho precisato pochissimi minuti dopo durante la stessa trasmissione.

"Oggi pomeriggio durante la trasmissione "La Giostra del Gol" ho letto un tabellino che riportava i minuti dei cambi dell'Inter - ha scritto su Twitter -.

Non si può che definirlo così l'episodio che ha visto protagonista ieri pomeriggio l'ex arbitro Tiziano Pieri, oggi opinionista per Raisport, nel corso della trasmissione "La Giostra del gol". (Calciomercato.com)

Su altri media

"L’Inter potrebbe perdere la partita a tavolino perché ha usato uno slot in più dei tre consentiti per i cambi", aveva detto. Secondo Pieri, le sostituzioni di Gagliardini, Darmian e Sanchez erano state fatte in due slot, ma non è così come ha poi ammesso lo stesso ex arbitro. (fcinter1908)

Al 79′ è entrato Sanchez, secondo slot. Le sue parole. Gaffe di Tiziano Pieri a Rai Sport legata a Milan Inter. (MilanNews24.com)

Subito dopo sono arrivate le scuse ufficiali. Con questa vittoria i nerazzurri rimangono in prima posizione e allungano, proprio sui cugini, di quattro punti. (CalcioToday.it)

L'ex arbitro Tiziano Pieri è tornato sul suo errore durante il post partita di Milan-Inter: "Mi scuso, ho letto un tabellino sbagliato". Il tabellino era sbagliato e l’ho precisato pochissimi minuti dopo durante la stessa trasmissione. (fcinter1908)

Dopo pochi minuti la correzione anche sui social. La ricostruzione e l'inghippo. Tutta colpa, secondo Pieri, di un errore nell'ambito delle sostituzioni: "Molto probabilmente l'Inter ha fatto un errore, ha usato una finestra in più per i cambi. (La Gazzetta dello Sport)

Ma la gaffe dell'ex arbitro Tiziano Pieri non è sfuggita ai social, dove le sue dichiarazioni nel corso della trasmissione "La giostra del gol" sulla Rai nel post derby Milan-Inter non sono passate inosservate. (Il Messaggero)