L'India attacca 9 siti in Pakistan, nel Jammu e Kashmir occupato. Almeno un morto e 3 feriti
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Le forze armate indiane hanno lanciato l'“Operazione Sindoor”, colpendo nove siti considerati terroristici in Pakistan e nel Jammu e Kashmir occupato dal Pakistan, ha dichiarato il governo in un comunicato, aggiungendo che nessuna struttura militare pakistana è stata presa di mira. L'India ha sparato missili attraverso il confine nel territorio controllato dal Pakistan in almeno tre punti all'inizio di mercoledì, uccidendo un bambino e ferendo altre due persone, hanno dichiarato funzionari della sicurezza pakistana. (RaiNews)
La notizia riportata su altri giornali
L’annuncio direttamente da New Delhi: “Di recente, le forze armate indiane hanno lanciato l’operazione Sindoor colpendo le infrastrutture terroristiche in Pakistan da dove venivano organizzati e diretti gli attacchi terroristici contro l’India”, ha affermato il governo indiano in una breve dichiarazione. (Il Fatto Quotidiano)
Il governo pachistano convocherà il comitato per la sicurezza nazionale. Il 24 aprile il comitato aveva annunciato una serie di sanzioni diplomatiche contro l'India in risposta a misure analoghe adottate da New Delhi subito dopo un attacco nel Kashmir indiano (Sky TG24)
Gli attacchi missilistici sono stati condotti da aerei che non hanno mai violato lo spazio aereo pachistano. (il Centro)
Il bilancio delle vittime degli attacchi indiani di ieri in Pakistan è salito a otto morti e 35 feriti, ha dichiarato Islamabad. L'esercito indiano ha dichiarato che tre civili sono stati uccisi stanotte dal fuoco d'artiglieria dell'esercito pakistano lungo la loro Linea di controllo, il confine di fatto col Kashmir conteso. (Tiscali Notizie)
L'India ha lanciato l'operazione Sindoor contro il Pakistan, colpendo "infrastrutture terroristiche" sia in Pakistan che nel Kashmir amministrato dal Pakistan, in una grave escalation delle tensioni tra i due vicini. (RaiNews)
La situazione tra India e Pakistan ha subito un drammatico peggioramento nelle ultime ore, con un’escalation militare che rischia di precipitare l’intera regione in un nuovo conflitto armato. (Il Riformista)