Parmalat inaugura nuove linee produttive nello stabilimento di Catania

La Sicilia ECONOMIA

Lo ha affermato Giovanni Pomella, general manager di Parmalat in Italia, all’inaugurazione delle nuove linee produttive dello stabilimento di Catania della società di groupe Lactalis, alla presenza, tra gli altri, del sindaco Salvo Pogliese e dell’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza.

Nei nostri siti di Catania e Ragusa lavorano circa 130 dipendenti diretti che arrivano a circa 7.000 considerando l’indotto generato sull'Isola». (La Sicilia)

La notizia riportata su altri media

Una, cioè, delle due fabbriche di Parmalat - dal 2011 controllata dalla multinazionale francese Lactalis - in Sicilia (l'altra è a Ragusa ). L'incontro fra la fabbrica Sole di Catania e l'opinione pubblica scorre così rimarcando in ogni modo il valore essenziale della filiera Parmalat in Sicilia. (MeridioNews - Edizione Palermo)

Ieri a Catania sono state inaugurate le nuove linee produttive dello stabilimento che, insieme a quello di Ragusa, costituisce la presenza della multinazionale alimentare in Sicilia. «Questo investimento è anche una conferma della nostra fiducia nel Paese, nel quale intendiamo restare e crescere ulteriormente». (Corriere della Sera)

“È poi importante sottolineare – ha aggiunto Pomella – che non soltanto tutto il latte lavorato viene raccolto in Sicilia, ma che tutti i dipendenti sono siciliani. Parmalat, presente sul territorio da oltre 60 anni con lo storico marchio Sole, è il principale acquirente di latte siciliano: acquista circa il 50% di quello prodotto sull’Isola e l’80% di quello prodotto nelle sole provincie di Ragusa e Siracusa. (lasiciliaweb | Notizie di Sicilia)

Il latte che viene lavorato negli stabilimenti di Ragusa e Catania è al 100% siciliano”.“Negli ultimi cinque anni siamo passati da una produzione annuale di circa 70 milioni di litri ai 90 milioni di oggi – continua Pomella – questo ci permette di tenere i livelli occupazionali stabili in un mercato, quello del latte pastorizzato, che negli ultimi dieci anni ha perso il 25% dei volumi di vendita”. (Live Sicilia)