Intervista. Spie e dati rubati? «Ci sono troppi ex poliziotti nelle security aziendali»

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Avvenire INTERNO

Imagoeconomica Il dossieraggio alla milanese? «Tutta colpa di una cultura di impresa sbagliata». Il professor Ernesto Savona, direttore di Transcrime (il Centro di ricerca su criminalità e innovazione dell’Università cattolica di Milano) non ha dubbi. L’offerta di informazioni riservate esiste semplicemente perché c’è chi le cerca, e le paga. I soldi, ma non solo, muovono le leve del mercato degli spioni: «Vige il principio secondo cui oggi tu fai un favore a me e domani io lo farò a te - sottolinea Savona -. (Avvenire)

Ne parlano anche altri giornali

ROMA – Il gruppo di via Pattari vendeva informazioni segrete e delicate per la nostra sicurezza nazionale «a servizi di intelligence stranieri». Lo facevano grazie ai file che esfiltravano dalla banca dati interforze con la collaborazione di poliziotti infedeli. (la Repubblica)

Sarebbero più di 800mila le persone finite nel mirino dei presunti spioni, tra cui anche il presidente del Senato Ignazio La Russa e suo figlio Geronimo. (Secolo d'Italia)

Si attendono gli interrogatori di garanzia dei sei accusati. Il governo italiano parla di pericolo per la democrazia, non solo per l'Italia. Dalle intercettazioni risultano vari committenti e clienti, tra cui un servizio segreto estero Un'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Milano ha scoperto una rete criminale che gestiva delle banche dati parallele, con informazioni sensibili o riservate sottratte illegalmente e in grado di "condizionare" cittadini e istituzioni, hanno commentato i procuratori che conducono le indagini. (Euronews Italiano)

Inchiesta hacker: i dossieraggi, i clienti e le vittime. Cosa sappiamo finora

Lo spiegava a Vincenzo Meles, che nell’autunno 2022 interloquiva per conto di Ilva in amministrazione straordinaria,… (La Repubblica)

Il caso dossieraggio nasce dall’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Milano che venerdì 25 ottobre ha portato alla luce un network di presunti spioni guidato dall’ex super poliziotto Carmine Gallo (ai domiciliari), braccio operativo di Enrico Pazzali , presidente di Fondazione Fiera (estranea all’indagine) e titolare di Equalize , azienda di investigazione che era il perno di una attività di dossieraggio illegale. (Il Sole 24 ORE)