Ottant'anni fa finiva la seconda guerra mondiale. Kompatscher: "Mai più divisioni"

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La resa della Germania di Hitler, l'8 maggio 1945, pose fine in Europa alla seconda guerra mondiale. E da lì cambiò tutto, anche per l'Alto Adige. Ci tiene a sottolinearlo il presidente della provincia di Bolzano Arno Kompatscher: fu un nuovo inizio che spianò la strada alle democrazie, all'Europa unita, anche all'autonomia. “Proprio noi altoatesini dovremmo essere consapevoli del significato di questa data” dice (RaiNews)
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Capo di Stato Maggiore Generale delle forze armate tedesche, firmava, nei quartier generali Alleati di Reims, in Francia, i documenti di resa della Germania. Terminava finalmente, col sanguinoso naufragio del sogno nazista di potere planetario, la Seconda guerra mondiale (in Oriente, il conflitto sarebbe finito quattro mesi dopo, con la firma della resa giapponese, nel corso di una cerimonia a bordo della nave da battaglia “USS Missouri”). (avantionline.it)
Ottant'anni fa l'Europa celebrava la sconfitta del nazifascismo. Ma la ricorrenza arriva mentre l’estrema destra avanza come mai dal 1945. L'analisi di Enzo Traverso (Jacobin Italia)
E invece non è andata proprio così, La narrazione alla grossa spiega che terminano le guerre dei cattivi, e inizia il soave regno dei buoni, con tanto di pace dell’Eden. (Secolo d'Italia)

Di Roberto Iannuzzi Fin da subito celebrata in due date distinte – il 9 maggio nell’Urss, il giorno prima nel resto d’Europa, poiché la resa tedesca fu firmata due volte, la prima all’insaputa dei vertici sovietici – tale commemorazione ci offre oggi un quadro desolante. (Il Fatto Quotidiano)
La guerra in Ucraina ha nuovamente diviso il continente, riportando sul suo terreno la minaccia di conflitti che si credevano segregati al passato, mentre i populismi indeboliscono il progetto di integrazione che ha garantito pace e stabilità al continente dal secondo dopoguerra. (ISPI)
Ad aprire il lavori il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, che ha parlato della fine della seconda guerra mondiale come dell’apertura a una speranza che attraverso la pace consentisse la ricostruzione. (spi cgil toscana)