Putin: «Cominciato il collasso delle difese ucraine in alcune aree. L’obiettivo resta il Donbass»

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Mentre a Kiev è in corso un rimpasto nel governo guidato da Volodymyr Zelensky, a Mosca Vladimir Putin annuncia che le truppe russe hanno iniziato a «spingere gradualmente» fuori l’esercito ucraino dalla regione di Kursk. Un’operazione che, se confermata, darebbe seguito agli ordini di Putin di espellere gli ucraini dagli avamposti conquistati entro il primo ottobre. L’inquilino del Cremlino ha poi minacciato le forze occidentali accusando i militari di Kiev di «attacchi terroristici» sulle centrali nucleari di Kursk e Zaporizhzhia: «Si può solo immaginare cosa accadrebbe se rispondessimo in modo simmetrico, cosa accadrebbe a tutta questa parte di Europa», ha detto secondo l’agenzia Interfax (Open)

La notizia riportata su altri giornali

Roma, 5 set. - Il presidente russo Vladimir Putin, parlando al Forum economico di Vladivostok, ha affermato che l'obiettivo "primario" della Russia è la conquista della regione ucraina del Donbass. "L'obiettivo del nemico - ha detto, riferendosi alla regione di Kursk - era quello di innervosirci, agitarci, spostare le truppe da un'area all'altra e fermare la nostra offensiva in aree chiave, soprattutto nel Donbass, la cui liberazione è il nostro obiettivo primario". (Il Sole 24 ORE)

Kursk e le rotazioni dei soldati: gli ucraini in difficoltà nel Donbass

Si inizia da Nord dove, dopo quasi un mese dall’ingresso delle truppe ucraine nell’oblast di confine — in quella che è definita la maggiore penetrazione in territorio russo dalla Seconda guerra mondiale in poi —, le operazioni sono di fatto ferme. (Corriere della Sera)