Posina. Nella ditta dell’acqua Lissa gli operai schiavizzati sessualmente

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A Posina in molti sapevano e qualcuno era a conoscenza dell’orrore che avveniva, ma sapeva anche che la giustizia stava lavorando sotto traccia.

Così come tanti altri, che avevano ‘osato’ ribellarsi a quelle disumane condizioni di lavoro e che potevano rappresentare una minaccia.

Hanno descritto lo stato di sfruttamento subito e qualcuno ha vinto anche il pudore di raccontare di abusi sessuali.

Sono certo – ha continuato il vice sindaco – che a Posina nessuno sapesse, perché io stesso non sapevo nulla e sono stato sindaco per 15 anni

La paura degli indagati infatti, era quella che si integrassero con la gente comune e spifferassero quanto accadeva nella ditta. (altovicentinonline.it)

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25-quinquies e 25-duodecies del D.Lgs Anche la S.p.A. è stata segnalata all’autorità giudiziaria per la responsabilità amministrativa dell’Ente dipendente dai reati, presupposto dell’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, del favoreggiamento dell’ingresso illegale nel territorio dello Stato e dell’impiego di manodopera clandestina (artt. (VicenzaToday)

Anche la S.p.A. è stata segnalata all'autorità giudiziaria per la responsabilità amministrativa dell'Ente dipendente dai reati, presupposto dell'intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, del favoreggiamento dell'ingresso illegale nel territorio dello Stato e dell'impiego di manodopera clandestina (Collettiva)

"La società si è correttamente prestata a corrispondere quanto dovuto alla cooperativa in base al lavoro affidatole e svolto, senza inserirsi minimamente nella selezione, nell'organizzazione e nella gestione dei lavoratori - conclude Fonti di Posina - Il presidente del C. (VicenzaToday)

Non erano previste pause per loro, nessuna sosta nemmeno per pranzare. Venivano forniti loro, dietro pagamento, documenti di identità comunitari, spesso falsi, e venivano adibiti a carrellisti, a prescindere dal possesso o meno del patentino per muletto (Corriere della Sera)

con sedi in Lombardia ma, di fatto, impiegati all’interno di una società vicentina, attiva nel settore dell’imbottigliamento di acqua minerale e di bibite analcoliche, che lamentavano reiterate condotte di sfruttamento del lavoro. (Oggi Treviso)

Poi, sarebbe emerso ben altro dalle “acque” di Posina, su altre fattispecie finite sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Vicenza che ha coordinato le indagini. A condurre la prima fase di investigazione sul caso è la tenenza della Guardia di Finanza di Schio, dopo aver raccolto le testimonianze dirette dei tre lavoratori stranieri, per ricostruire i contorni vicenda che li riguarda da vicino, per poi “scoperchiare” altre condotte illecite. (L'Eco Vicentino)