*** Industria: Istat, produzione +0,1% a marzo, -0,3% su anno

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Il Sole 24 ORE ECONOMIA

Industria: Istat, produzione +0,1% a marzo, -0,3% su anno Nel primo trimestre +0,4% congiunturale e -3,4% su anno (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 09 mag - A marzo si stima che l'indice destagionalizzato della produzione industriale aumenti dello 0,1% rispetto a febbraio. Nella media del primo trimestre il livello della produzione aumenta dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti. Al netto degli effetti di calendario, l'indice generale diminuisce in termini tendenziali dell'1,8% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 21 come a marzo 2024), mentre quello grezzo dello 0,3%. (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altri giornali

Resi noti i dati Istat sulla produzione di marzo. Segno più, invece, per beni strumentali (+2,2%) e beni intermedi (+1,1%) che presentano aumenti congiunturali. (Business24 TV)

A marzo l’indice generale della produzione è diminuito in termini tendenziali dell’1,8%, quello destagionalizzato è aumentato dello 0,1% da febbraio. Non c’è nessuno che abbia fatto peggio negli ultimi 26 mesi. (Il Manifesto)

Il Pil che arranca, l’occupazione che rallenta, l’impennata delle ore di Cigs, i salari reali che calano, le vendite al dettaglio, soprattutto quelle alimentari, che affondano. E ora i 26 mesi di calo della produzione industriale. (La Notizia)

La produzione industriale in calo da 26 mesi

'Stiamo precipitosamente tornando indietro' (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Tirano, 10 mag - 'L'industria ha chiaramente dei problemi. Oggi l'economia italiana dipende anche fortunatamente dai successi sui servizi, sul turismo e anche sull'agricoltura come tutto il mondo, ma ha dei problemi che devono essere risolti sulle grandi scelte'. (Il Sole 24 ORE)

Lo ha reso noto l'Istat spiegando che, al netto degli effetti di calendario, a marzo l'indice generale è diminuito in termini tendenziali dell'1,8%. I giorni lavorativi di calendario sono stati 21 come a marzo 2024. (ItaliaOggi)

Una debolezza quella del sistema industriale che preoccupa sia i sindacati sia i consumatori che parlano di ‘disastro’, mentre Confcommercio mette in guardia sulla “riduzione nei beni di consumo”. (Juorno)