Trump: "L'età dell'oro per l'America" nonostante le critiche sui dazi

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"La sofferenza degli americani" causata dai dazi "sarà ripagata". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. L'inquilino della casa Bianca ha anche attaccato il Wall Street Journal che lo ha criticato proprio per la politica dei dazi sul commercio. "Un giornale 'globalista' e sempre sbagliato che guida la lobby contro i dazi e giustifica Canada, Messico e Cina, che da decenni fregano gli Stati Uniti sul commercio, il crimine e le droghe velenose", ha scritto il presidente americano in un post al vetriolo su Truth. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Se ne è parlato anche su altre testate
L’Europa risparmiata? “Assolutamente” no, i dazi per l’Unione europea che “ci ha trattato terribilmente” arriveranno. Ieri ha sparato la prima bordata: dazi del 25% su Messico e Canada; del 10% sulla Cina (La Stampa)
"Al momento, non abbiamo informazioni su ulteriori dazi che colpirebbero i prodotti Ue. Il nostro rapporto commerciale con gli Stati Uniti è il più grande al mondo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Dazi del 25% sulle merci importate da Canada e Messico, del 10% su quelle provenienti dalla Cina, finché i tre Paesi “non collaboreranno con gli Stati Uniti nella lotta alle droghe“. “Le misure sono necessarie per mettere Cina, Messico e Canada davanti alla loro responsabilità di non aver fermato l’ondata di droghe velenose negli Stati Uniti”, scrive su X l’account della Casa Bianca in riferimento al fentanyl, la sostanza che ha ucciso milioni di persone negli Usa. (Il Fatto Quotidiano)

Il fentanyl è la principale causa di morte per gli americani di età compresa tra 18 e 45 anni. L'annuncio tariffario di oggi è necessario" per far sì che Cina, Messico e Canada rispondano "delle loro promesse di fermare l'afflusso di farmaci tossici negli Stati Uniti". (Tiscali Notizie)
Donald Trump trascorre il weekend a Mar-a-Lago, dalla villa di West Palm Beach ordina un raid contro un capo dell’Isis in Somalia e tiene su tutt’altro fronte sulle spine alleati e competitori sui dazi doganali. (La Stampa)
A Pechino, quel 10% è dunque visto più come una mossa tattica per assumere una leva negoziale, più che l’anticipo di un’escalation che ancora potrebbe non essere obbligata. Va ricordato che Trump ha invitato il presidente Xi Jinping alla sua cerimonia di insediamento, il quale ha poi mandato al suo posto il vice Han Zheng, il funzionario di più alto grado mai stato presente all’inaugurazione di un leader americano. (RSI)