Viaggio a Zaporizhzhia, nell'incubo nucleare sulle rive del Dnepr: "I russi hanno minato la centrale"

la Repubblica ESTERI

Le due torri sono proprio laggiù, spuntano come matite sottili dalla nebbia del mattino, intorno è la pace assoluta, con i primi contadini che vanno a lavorare sul trattore con l'aria condizionata.

Sulla strada che porta a Nikopol c'è un verde smagliante, e in quelle radure fresche i soldati ucraini smontano e rimontano di guardia

(la Repubblica)

Ne parlano anche altri giornali

Tanto che il capo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Mariano Grossi, ha dichiarato che un team “deve recarsi a Zaporizhzhia, proprio come abbiamo fatto a Chernobyl e nell’Ucraina meridionale all’inizio dell’anno. (Il Fatto Quotidiano)

Lo ha reso noto su Telegram Yevhen Yevtushenko, il capo dell'amministrazione militare del distretto della vicina Nikopol. Kiev e Mosca si sono incolpate a vicenda per gli attacchi alla centrale di Zaporizhzhia, il più grande complesso nucleare d'Europa (L'Unione Sarda.it)

Ucraina, centrale nucleare Zaporizhzhia “fuori controllo”: spento un reattore. “Uno dei reattori della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, sotto il controllo delle forze russe, è stato spento, il bombardamento di ieri ha causato un grave rischio per il funzionamento sicuro dell’impianto“: ha dichiarato così oggi la società ucraina per l’energia atomica Energoatom. (QuiFinanza)

Un reattore è stato disconnesso dalla rete a causa di danni alla linea elettrica ad alta tensione". La centrale è sotto il controllo dei russi da inizio marzo, ma è ancora gestita dai tecnici ucraini (Today.it)

Un concetto ribadito anche dal responsabile dell’amministrazione regionale di Zaporizhzhia, Oleksandr Starukh, che in tv ha spiegato che in caso di incidente nella centrale nucleare di Zaporizhzhia sarebbe quasi impossibile compiere evacuazioni. (LAPRESSE)

"Secondo il Centro per la lotta alla disinformazione del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell'Ucraina, il patrimonio abitativo è stato preso di mira dall'esercito della Federazione 60 volte più spesso degli obiettivi militari", si legge nel rapporto. (La Gazzetta del Mezzogiorno)